La PolStrada dice addio a Berceto?

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caserma polstrada

caserma polstrada

Sono molto preoccupato, come bercetese, di quanto è chiaramente previsto, anche se non se ne parla e nessuno s’interessa, dal Ministero dell’Interno e dalla dirigenza dell’Autocamionale s.p.a: costruire una nuova caserma della Polstrada a Pontetaro e chiudere quella di Berceto entro il 2016.

Immagino, facilmente, come si ridurrebbe Berceto, soprattutto nel caso non ci fosse un chiaro e reale cambiamento con le elezioni amministrative di giugno, nel momento in cui, in blocco, lasciassero il paese i 29 poliziotti attuali e le loro famiglie: chiuderebbero altri esercizi commerciali e ristoranti.

Un numero così importante d’agenti è giustificato dal servizio, prevalente, di pattugliamento, sull’A15 nel tratto Berceto/Pontetaro. Per motivi sindacali e di sicurezza il tratto di pattugliamento non può essere superiore ai 60km. L’idea che pare razionale è quella di far costruire dall’Autocamionale A15 una gran caserma a Pontetaro e utilizzarla come punto d’avvio per il pattugliamento verso Berceto e verso Verona con la nuova bretella autostradale.

autorimesse

autorimesse

Questa apparente razionalità è giustificata da gravi errori del passato, soprattutto dell’Amministrazione Comunale di Berceto, che ha realizzato, per un apparente risparmio, negli anni 90, una caserma della Polstrada “posticcia” nell’edificio delle scuole. Questa cecità degli amministratori ha lasciato campo vinto all’Amministrazione di Pontremoli di trasferire, in questo comune, obbligando l’Autocamionale s.p.a a fare investimenti sul suo territorio, la caserma della Polstrada d’Aulla. La ccaserma nelle scuole ha determinato, inoltre, un forte indebolimento delle ragioni di Berceto per restaurare l’antico castello dei Rossi (il loro castello più imponente) con finanziamenti dell’Unione Europea, del Governo e della Regione, tanto è vero che la giunta Cagna/Conti ha dovuto cedere la rete del gas comunale, dei bercetesi, per far fronte ad una consistente (1.600.000.000 unmiliardoeseicentomilioni di lire) quota di partecipazione, tutta comunale, per quanto realizzato sino ad ora senza possibilità di continuare l’opera di restauro proprio perché l’area castello è occupata, ora, oltre che dalle scuole, anche dalle autorimesse della Polstrada che hanno deturpato parte dei ruderi dell’antico maniero. SE al recupero del castello non crede l’Amministrazione Comunale di erceto visto che vi costruisce la caserma e le autorimesse (queste addirittura con le pietre del castello) perché dovrebbe crederci l’UE, il Governo e la Regione?

L’apparente razionalità dell’Autocamionale s.p.a e del Ministero dell’Interno e la cecità delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute a Berceto, nel totale silenzio, determinano, però, la completa morte (togliere in un sol colpo più di 40/50 abitanti) del Comune di Berceto e genererà, inoltre, ulteriore insicurezza tenuto conto che anche la Polstrada è un baluardo, apprezzato dai cittadini, contro la criminalità. Berceto, a mio avviso, non può permettersi questo ulteriore impoverimento. Sarebbe la morte del paese, del Comune. Proprio per questo come Sindaco, con l’aiuto indispensabile di Bernazzoli (Presidente dell’Amministrazione Provinciale, (al quale ho scritto), metterò, da subito (nei primi 100 giorni di Sindacatura Lucchi) a disposizione un terreno per chiedere, “imporre” all’Autocamionale s.p.a la costruzione di una caserma per ospitare almeno 30 agenti.

Trenta agenti che debbono restare in montagna, a Berceto. E’ una battaglia di vita o di morte per il mio paese e la sua economia. Una battaglia da vincere se per davvero la Provincia crede nel riequilibrio territoriale. Perdere questa battaglia vorrebbe significare, a mio avviso, che le parole riequilibrio territoriale, sono menzognere. Frottole, appunto.

Scritto da Luigi Lucchi

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3 risposte a “La PolStrada dice addio a Berceto?”

  1. WebMaster ha detto:

    Non ho il porto d’armi né la licenza di caccia e quindi non sparo.
    Non sparo neppure metaforicamente come urla il Sindaco di Berceto e la sua Giunta.
    Loro, tra l’altro, dovrebbero essere i primi a sapere che quando affermo una cosa ho sempre i documenti, le prove per dimostrarlo.
    Tenuto conto che Berceto è un paese “ammalato” e come molti ammalati preferisce, a volte, un medico pietoso che lo inganna e lo lascia morire assicurandogli che tutto va bene, che gode buona salute e che c’è aria buona, piuttosto che un medico impietoso ma capace di guarirlo ritengo opportuno rinverdire la memoria del sindaco e della sua maggioranza su altre cose che loro, amando il termine sparata, hanno definito tali ma non lo erano.
    Nel giugno 2006 ho raccolto le firme (672 cittadini di Berceto mi hanno seguito) per modificare la carta del dissesto.
    Era per il sindaco, la sua maggioranza e anche la minoranza, una sparata ma poi la Provincia, giustamente, ha modificato, in meglio, la carta del dissesto e soprattutto ha ottenuto un finanziamento di 400.000 euro per fare studi approfonditi. A malincuore, perdendo mesi e anni preziosi, il Consiglio Comunale di Berceto, il 2 febbraio, con una delibera, ha preso atto che quanto affermavo non era una sparata. Se lo fosse stata perché ha modificato la carta del dissesto?
    Sempre nel 2006 ho scritto e diffuso una preghiera e in quel caso su un comunicato ufficiale del Comune il termine usato era porcata ma poi, subito dopo, arrivava una lettera del massimo esponente della Chiesa Cattolica, il Papa, che definiva quella mia preghiera ottimo componimento.
    Sono, per il Sindaco e tutto il Consiglio Comunale (maggioranza e opposizione) sparate le mie azioni contro un paese sporco dove i cassonetti non sono svuotati con regolarità, non vengono né lavati, né disinfettati e tanto meno sono spazzate le strade ma poi c’è una documentazione fotografica d’anni che dimostra che quanti sparano “balle” sono altri.
    Sempre come sparata è stata presa la mia azione per inserire Berceto tra i paesi terremotati tenuto conto che ci sono oltre 40 segnalazioni di privati, danni ad edifici pubblici e due case inagibili oltre i danni al Duomo. Il dato di fatto, però, che non essendo stata fatta la richiesta ufficiale, come Consiglio Comunale, come richiedevo, Berceto è escluso dai finanziamenti. Il terremoto ha seguito, con intelligenza sospetta uno strano percorso. C’è Terenzo, c’è Corniglio, c’è Borgotaro ma è escluso Berceto che stava nel mezzo e che il terremoto ha saltato in un sol balzo (misteri della scienza). Sparata la mia denuncia del tanto amianto sui tetti, anche d’edifici pubblici, ma intanto nessuno chiede alla Regione, se non il sottoscritto, un aiuto, l’attivazione dei fondi regionali per tutelare la salute di tutti e togliere il nocivo amianto.
    Sparata la mia azione in favore delle 14 famiglie che vivono nel mal concio condominio Aristodemo ma poi i Vigili del Fuoco, attivati dal sottoscritto, hanno redatto un verbale sufficientemente allarmante che accelererà i lavori di consolidamento.
    Sparata, inoltre, la mia azione, insieme alla gente e all’Associazione, per valorizzare la Strada della Cisa ma sono arrivati i finanziamenti nella misura di 1,4 milioni d’euro per fare i primi interventi.
    Essendo l’unico che cerca di non far perdere occasioni al mio paese e fa opposizione costruttiva, da sempre, non solo nelle campagne elettorali, potrei continuare con un lungo elenco di ragioni definite dal Sindaco e dal Consiglio Comunale sparate.
    Certamente chi spara davvero, sempre in senso metaforico, è il Sindaco memorabile la sparata fatta in RAI a Report dove lui e l’assessore Acerbis hanno pontificato, delittuosamente, che Berceto frana dalla Cisa a Solignano.
    Sempre una sparata del sindaco che l’albergo Poggio avrebbe aperto nel 2007, poi nel 2008 e infine nel 2009 pur sapendo che proprio la carta del dissesto, voluta dal Comune, impediva d’iniziare i lavori. Anche per quest’albergo come per tutte le attività commerciali e turistiche serve un altro Sindaco e un altro consiglio per vederlo riaprire.
    Per finire affermo che la caserma della Polstrada di Berceto sarà chiusa. Come Sindaco, invece, impedirò quest’ulteriore impoverimento di Berceto e la fuga forzata di 29 poliziotti/cittadini con le loro famiglie. Berceto vedrà i suoi diritti, in ogni campo, presso ogni Istituzione e Ente rispettati. Non sarà più terra di conquista.

    Luigi Lucchi

  2. federico ha detto:

    Buona sera a tutti i lettori, da alcuni giorni entro spesso nel vostro sito per tenermi informato su quello che accade a Berceto e nei paraggi , in quanto a breve ( entro Settembre 2009 ) sarò un vostro compaesano che avvierà una attività di azienda agricola .
    Venedo io dal Veneto e leggendo sul vostro sito i vari dibattiti , apprendo informazioni leggermente preoccupanti sia sul territorio di Berceto sia per quanto riguarda l’amministrazione generale……spero solo che quando diventerò io con la mia famiglia un vostro cittadino non me ne debba pentire di aver fatto tutti i miei investimenti e portato la mia vita e il mio lavoro presso il vostro comune, ma che tutto “fili liscio” e per il meglio…anche perchè se ho deciso di cambiare vita e trasferirmi a Berceto ed avviare una attività che porterà turisti mi piacerebbe sapere che il paese “vive e prospera in buona salute” ! Spero di non dover scendere in piazza con il forcone 🙂 ( nel senso buono )

  3. WebMaster ha detto:

    Ciao Federico,
    sarà un piacere averti in valle.
    Ti accorgerai che, in molti fortunatamente, abbiamo a cuore le sorti dei nostri Comuni per cui capita spesso di segnalare ciò che a nostro avviso potrebbe essere migliorato o implementato.
    Credo che, il tutto, venga sempre fatto nell’interesse di tutti ma, comunque sia, si da la possibilità di dibattere su tutti i temi in maniera libera.
    Il bello che ci circonda e forse ha portato anche te qui da noi, si mostra più che volentieri e se ne ha uno spaccato nell’Archivio Fotografico.
    Quando vuoi, su quello che vuoi, ci siamo.

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