Un argomento che rende i cittadini “imbufaliti” è senza dubbio quello della pulizia del paese.
C’è rabbia, in questo periodo, nel costatare che Berceto un tempo famoso per la sua pulizia e decoro appare ora trasandato e sporco. Le strade non sono mai spazzate.
Da anni la sporcizia si accumulerebbe se non intervenissero, almeno in alcuni tratti, i privati che provvedono, per senso civico, a pulire il suolo pubblico. I costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è elevato e da quanto è dato sapere, tenuto conto della ritrosia, tutta bercetese, di rendere pubbliche le cifre che il comune spende, oltre 400.000 euro l’anno. La tassa, poi, è particolarmente iniqua perché si basa unicamente sulla superficie delle abitazioni e degli esercizi pubblici.
Abitazioni solitamente molto spaziose abitate però, nella maggioranza dei casi da un’unica persona prevalentemente anziana e parsimoniosa, per educazione, nel produrre rifiuti, nel gettare le cose in pattumiera senza avere prima cercato di riutilizzarla. Spendere 3.000.000 circa di lire al giorno pare veramente gravoso per il servizio che si ha. I cassonetti sono svuotati sempre in ritardo e dopo diversi giorni.
Da anni, poi, non si bada a lavarli, disinfettarli e nelle loro vicinanze l’odore è nauseabondo. E’ un settore, a detta di Luigi Lucchi, da rivedere completamente. Certamente va incrementata la raccolta differenziata che ora, anche con buoni risultati per la plastica e la carta, è fatta esclusivamente per la buona e personale dedizione del Sindaco Lodovico Bigliardi e d’alcuni volonterosi operai del Comune che svolgono questo servizio gratuitamente. A detta di Lucchi un paese che vuole e dovrà vivere di turismo, quello vero, deve essere pulitissimo, ordinato.
La Svizzera è l’esempio da seguire e pertanto anche i cassonetti debbono essere interrati e diffusi più capillarmente per le zone del paese per facilitare il compito delle persone anziane. Si dovrà, per serietà civica, passare dalla tassa alla tariffa e far pagare realmente i rifiuti prodotti abbandonando il metodo che tiene conto, come detto, della superficie delle abitazioni.
Luigi Lucchi proprio per approfondire questi argomenti s’è recato, recentemente a Bobbio, in Provincia di Piacenza, per parlare con gli amministratori di questo comune. Un Comune sempre montano dove, però, s’è cercato, anche con i cassonetti interrati, d’essere all’avanguardia.
Scritto da Luigi Lucchi