Grande attesa per l’undicesimo capitolo della saga targata Paramount.
Così come in voga ultimamente, questo capitolo, va a posizionarsi in testa alla serie iniziata tre anni prima che l’uomo (realmente) toccasse il suolo lunare.
Film atteso e cult storico non potevano non portare un cast d’eccezione che, sebbene non preveda grossi nomi per i giovani protagonisti (per altro molto riconoscibili per chi ha seguito anche solo la tv), vede al timone della nave (spaziale) quel J. J. Abrams abbonato allo spazio dai tempi di Armageddon, all’azione con Mission Impossibile III e dal misterioso Lost.
Ok, non posso far scorrere troppe righe prima di ritoccare in parte la sortita fatta con l’affermare che i giovani attori non siano grossi nomi.
Personalmente potrei limitarmi nel citare Simon Pegg (prossimamente la recensione di Star System) perchè lo trovo finalmente un attore giovane ed espressivo al di fuori degli schemi dell’Actor’s Studio ma, almeno in virtù di passati da talentuosa, Winona Ryder almeno come nome lo devo scrivere.
Ben poco invece posso e voglio svelarvi della trama del film.
Posizionandosi all’inizio dei dieci che l’hanno preceduto in questi decenni, non si poteva certo fare affidamento alla memoria degli spettatori seppur dovendo mantenere un filo logico coerente.
L’impresa riesce andando a toccare solo marginalmente alcune situazioni, concedendosi ampie auto-citazioni e scavando un tunnel spazio-temporale verso infinite possibilità, per un seguito, del seguito del seguito (il che mi suona molto Star Wars).
Film che non delude ne il pubblico che ha conosciuto Kirk e Spock solo all’ingresso del cinema così come l’appassionato (e azzardo anche il purista della saga).
Azione, effetti speciali e scene mai banali lo rendono molto piacevole e, a fine film, non manca nulla.
Voto: 7
Consigliato!
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