Signor direttore,
spero che lei non abbia mai vissuto il senso d’impotenza che subentra, a mio avviso, anche quando si prevedono chiaramente gli effetti di una scelta sbagliata e non si riesce a farla intendere a nessuno per impedirla. Tra qualche mese, al massimo un anno, poi, resterà solo la tristezza di poter certificare questa impotenza nel dire la fatidica ed orrenda frase: “io l’avevo detto”.
Mi riferisco a questa sciagurata riforma Delrio delle Amministrazioni Provinciali. Resta tutto il personale attualmente in pianta organica, ovviamente gli uffici, i palazzi, le auto e tutto questo patrimonio, però, non ha nessuna direttiva e funzione, tenuto conto che le direttive che dovevano essere emanate ai primi di luglio, ancora non esistono e quindi non si conoscono i compiti della “nuova” Provincia.
La Provincia, insomma, è cambiata e nessuno sa come. L’unica cosa certa è che nella primavera scorsa non ci sono state le elezioni per il consiglio ed il presidente e i cittadini hanno perso anche il poco potere che avevano nell’esprimere un voto, essendo stati scippati di un diritto sancito dall’attuale Costituzione.
Al posto dei cittadini, con un voto che richiama tempi lontani quando il proprio valore era determinato dal censo, il 9 ottobre, saranno chiamati a votare i consiglieri comunali e i sindaci, ovviamente ognuno con un peso diverso a seconda del numero di abitanti del proprio Comune.
Verranno scelti 12 sindaci e il presidente dell’Ente. La Provincia, insomma, sarà amministrata dai sindaci.
Lo dovranno fare a titolo gratuito, ma potranno chiedere il rimborso delle spese e non è escluso che tra qualche tempo dopo le spese pazze della Regione, si arrivi a vivere un’ inchiesta per le spese pazze della Provincia. I Sindaci, almeno stando alla mia esperienza quotidiana, non riescono neppure, pur volendo e dedicando tempo (nel mio caso a tempo pieno) fare tutto quanto servirebbe nel proprio Comune, per i propri cittadini e pertanto dopo l’euforia, le vertigini iniziali, date dalla nuova poltrona, il loro impegno prevedibilmente in Provincia, andrà scemando lasciando un Ente, a mio avviso importante, allo sbando o nelle mani dei famosi tecnici, funzionari, dirigenti solitamente molto attenti alla propria carriera e remunerazione. Per i sindaci che vorranno essere seri, come amministratori della Provincia, e non partigiani intenti, cioè, a tutelare unicamente gli interessi del proprio Comune, si svelerà un “giochetto” semplice e ineluttabile: più sarai bravo per la Provincia, per altri territori, più perderai consensi nel tuo Comune. Immagino, infatti, cosa potrebbe pensare il cittadino di Berceto nel leggere e sentire elogiare il proprio sindaco, ad esempio, da Salsomaggiore, per l’impegno profuso, sicuramente direbbe: “io l’ho eletto e questo invece di aiutare Berceto s’interessa di Salso”.
Senza inoltrarmi in altre analisi che comunque con dati alla mano, potrei fare, ritengo risulti o dovrebbe risultare chiaro che con la riforma Delrio non ci sarà nessun risparmio e in compenso perderemo qualsiasi servizio ai cittadini che giustificava, e molto, a mio avviso, un Ente come la Provincia.
Vediamo già ora le condizioni delle strade e non è difficile immaginarle dopo la prossima stagione invernale. C’è da augurarsi, inoltre, che non nevichi, perché per ammissione dell’attuale Presidente: Vincenzo Bernazzoli, non c’è un euro per provvedere allo sgombero neve.
Prevedendo tutto questo signor direttore, che cosa dovrei fare?
Luigi Lucchi
Sindaco di Berceto
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