Signor direttore,
è tardi e non siamo all’altezza della situazione. Mi riferisco al nuovo governo delle Province affidato ai Sindaci. E’ tardi per difendere un’Istituzione, presente nella Costituzione, che dopo il cervellotico e demagogico decreto del Ministro Delrio (mancano ancora le direttive attuative e le competenze da attribuire) manterrà intatto, addirittura accrescendolo, il suo monte di spesa e anche gli sprechi e nel contempo, invece, non erogherà, per i cittadini, nessun servizio.
Basterebbe guardare già ora le condizioni delle strade provinciali e sapere che non avremo più aiuti per i trasporti pubblici, le scuole e la così detta parascolastica. Qualcuno, nella bolgia demagogica in cui s’è voluto gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica inviperita dalla casta, avrebbe dovuto avere il compito di spiegare l’inganno, di condannare la demagogia. Neppure, infatti, gli strenui detrattori delle Province avrebbero desiderato che queste, in definitiva, fossero sciolte per finta, togliendo solo gli organi elettivi lasciando tutto in capo ai sindaci che saranno nominati per censo (il Medioevo ritorna).
Io ci ho provato, più volte, già dal novembre 2011, ma sono sempre rimasto in splendida solitudine. Oggi è tardi anche se ci sarebbe, a mio avviso, la possibilità, in extremis, di far emergere l’inganno, i danni che subiscono e maggiormente subiranno in futuro i cittadini, con una protesta seria ed eclatante di noi Sindaci: non recarsi a votare il 9 ottobre e lasciar commissariare la Provincia di Parma.
Mandare, insomma, un segnale forte a Governo e Regione che hanno lasciato intatto i loro inaccettabili privilegi e lacerano le carni vive del cittadino/suddito.
I Sindaci purtroppo non avranno questo coraggio essendo già in frégola per avere una nuova poltrona, per far vincere il proprio partito, la propria cordata. Correranno, accecati dalla follia, ad occupare poltrone, seppur senza ricevere una remunerazione e soprattutto senza avere, come Amministrazione Provinciale, un euro da spendere per i servizi ma addirittura un bilancio da ripianare essendo stato, recentemente, scassinato dal governo Renzi alla caccia dei famosi ottanta euro che ha distribuito lui, ma ha rubato dai bilanci dei Comuni e delle Province e quindi ai cittadini riducendogli i servizi e obbligando ad aumentare tasse e imposte comunali.
Non mi sottraggo e non mi ergo dal “mucchio” dei sindaci ma servirebbe da questa nostra categoria coraggio, onestà intellettuale, e soprattutto la serietà di far fede al giuramento di difendere i nostri concittadini e di rispettare la Costituzione
Luigi Lucchi
Sindaco di Berceto