Luigi Lucchi: egoismi e calunnie, che delusione!

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egoismi e calunnie

egoismi e calunnie

Signor direttore,
in tutte le famiglie del parmense stanno arrivando, o arriveranno presto, le bollette per pagare, ai rispettivi Comuni, la Tares.

Ci sono per tutti, o quasi tutti i cittadini, brutte sorprese rispetto la Tarsu o la Tia (le sigle delle tasse in vigore per pagare il servizio raccolta e smaltimento rifiuti degli scorsi anni), non fosse altro che per lo “scippo” compiuto dallo Stato, nascondendosi vergognosamente dietro i Sindaci, di 30 centesimi a mq che incassa direttamente dalla Tares.

Aumenti, attraverso la Tares, per i ristoratori ed esercizi commerciali, da provocare il loro fallimento, la loro chiusura, soprattutto nelle zone montane e marginali.

Pagare in più, ora, nell’attuale situazione economica, con la beffa, tra l’altro, che tutti parlano di voler ridurre le tasse, comporta perfino un dolore fisico oltre che una grande rabbia.

Non ci sono più soldi. E’ una constatazione credibile, semplice, che nessuno, dei governanti, però, pare tenere in considerazione, vessando, sempre più, i cittadini non solo con gli esborsi, per tasse e imposte, ma anche con un’accresciuta burocrazia ottusa.

La Tares è sì una tassa comunale, ma eterodiretta dal Governo e proprio il Governo scippa, come detto, 30 centesimi a mq, sottraendoli ai Comuni.

Un pizzo, una cresta, quella dello Stato, non piccola, mediamente il 30% di quanto si paga.

Nonostante questo l’esasperazione dei cittadini, del tutto legittima, purtroppo, è indirizzata, direi unicamente e ingiustamente, verso i Sindaci.

Tutti ad esempio, nel nostro caso, sanno quanto Berceto, già ad inizio febbraio, quando nessuno conosceva o sapeva della Tares, si sia battuto per sollevare il problema immaginando l’aggravio, la scoppola, che si prefigurava per i cittadini. Sono andato in mutande, con la fascia tricolore, in diverse trasmissioni TV nazionali e ho tentato, per protesta, di spogliarmi davanti al Quirinale venendone impedito da 12 agenti e persone della Digos ma ottenendo, ugualmente, il risultato che tutti i giornali e TV ne hanno parlato.

Azioni che hanno portato a far emergere, anche a livello Nazionale, il problema e anche a tenerla, la TARES, congelata per oltre un semestre. Si potrebbe dire, purtroppo, che Monti i problemi li creava e Letta, invece, non li risolve, ma li accarezza e così è arrivata la TARES.

L’Amministrazione di Berceto non s’è limitata a questa eclatante protesta per rompere il silenzio assordante davanti ai disastri della Tares, ma ha organizzato incontri specifici con tutti e in tutte le frazioni. Abbiamo dato modo, insomma, com’è corretto che sia, che i cittadini avessero tutte le informazioni possibili e si potesse arrivare, come siamo arrivati, a scelte solidaristiche:

a) tenere conto di quanti usano il servizio per pochi giorni l’anno e lo hanno sempre pagato come se lo usassero tutto l’anno facendo, ora, per la prima volta, uno sconto del 30%;

b) non obbligare gli esercizi commerciali, soprattutto nelle frazioni, a chiudere, per l’aumento sproporzionato di tasse e imposte, anche comunali.

Come Sindaco non pretendo medaglie visto che ho cercato di fare solo il mio dovere, dettato dalla Costituzione: difendere i cittadini, e neppure il riconoscimento, come credo e si verificherà tra poco, quando saremo a conoscenza di quanto sia stato l’incremento negli altri Comuni, di vedere Berceto tra i Comuni che fanno pagare meno. Nessuna medaglia ma neppure le calunnie come se l’Amministrazione non avesse compiuto tutte queste azioni e messo in atto tutti gli accorgimenti per far pagare il meno possibile. Abbiamo protestato, vistosamente, contro lo Stato ma siamo stati coerenti, come Amministrazione, alla nostra protesta, facendo pagare il meno possibile e il più equo possibile. Questo, del resto, è dimostrabile a tutti e in qualsiasi momento.

Calunniare chi opera con serietà non porta a nulla di buono perché avvantaggia coloro che mettono e aumentano, senza ritegno, le tasse e le imposte.

Luigi Lucchi sindaco di Berceto

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