Berceto esce dalla Comunità Montana

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lucchi e bernazzoli

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Sindaco Lucchi, allora dopo tante avvisaglie lo strappo con la Comunità Montana è arrivato, ufficializzato?

Si. Con la delibera n. 143 del Consiglio Comunale del 29 ottobre è stata assunta una decisione grave ma ufficiale, solenne: Berceto non aderirà all’unione dei Comuni proposta, con insistenza e in modo repentino, direi dittatoriale, dall’ex Comunità Montana e neppure ad altri ambiti d’unione che dovessero essere imposti scaturendo, eventualmente, dalle menti di qualche Ministro o Consigliere Regionale. Restiamo autonomi. Restiamo Comune di Berceto.

Addirittura la definisce già ex Comunità Montana?
Ex Comunità Montana non è una mia definizione ma della Regione Emilia Romagna che definiva con LR n. 10 del 2008 unione dei comuni le Comunità Montane, in pratica soppresse, e aveva ben altro significato giuridico rispetto a quanto poi è stato legiferato dal Governo e dalla Regione, in tempi successivi, con una sintonia, unità d’intenti di persone tanto diverse e con appartenenze diverse come può essere, a mio avviso il Ministro Roberto Calderoli e la Vice Presidente della Giunta Regionale Simonetta Saliera, degna di miglior causa rispetto a quella di annullare i comuni e la loro millenaria storia per realizzare i soliti carrozzoni che saranno più costosi e molto poco efficienti e motivati a “governare” povera gente e vigilare su un territorio con tanti problemi come quello montano.

Se sono soppresse le Comunità Montane perché continuano ad operare?
Perché essendo inutili entrano nel novero, nel calderone, delle migliaia di Enti inutili, mangiasoldi dei cittadini, che in Italia, nessun Governo riesce a far cessare d’esistere nonostante che le Leggi lo impongano e lo prevedono. Nulla, in Italia, è più solido di quanto va contro legge ed è abusivo. L’ira, la rabbia dei cittadini, facilmente prevedibile dalle persone normali e non dai “politici” e neppure dagli amministratori pubblici, ben presto, si farà carico di cancellare tutte queste cose che ingurgitano soldi togliendoli, e non è un eufemismo, dalle tasche dei poveri.

E ora?
In perfetta sintonia con il dettato Costituzionale, suffragati dal parere di legittimità della nostra segretaria comunale Maddalena Caffarra e da pareri di autorevoli costituzionalisti, difendiamo la nostra autonomia di Comune nella certezza di difendere gli interessi dei cittadini di Berceto che in modo chiaro e forte sostengono e direi “impongono”, come popolo Sovrano, ai loro amministratori, al loro sindaco, questa condotta. Non siamo campanilisti, né sciocchi e stavamo operando, in piena sintonia con i Comuni di Valmozzola, Terenzo, Solignano e Fornovo per condividere, attraverso lo strumento delle convenzioni, alcuni servizi. L’ex Comunità Montana e la Regione, con lo stesso tatto di un elefante in un negozio di porcellane, ha distrutto tutto questo lavoro di libera collaborazione tra Comuni, come dovrebbe sempre essere, imponendo la sua visione politica e iniziando l’incessante richiamo della foresta verso i sindaci piu’ politicizzati per farla accettare. Il bello è che l’ex Comunità Montana e la Regione, probabilmente, non conoscono neppure le vere conseguenze della loro azione che oltre ad essere contro la Costituzione diventa micidiale per i comuni che vi aderiscono.

Perché?
Tralasciamo per un attimo la Costituzione (in una democrazia non è possibile) e guardiamo solo a questa legge raffazzonata. La Regione vuole l’Unione dei 15 comuni dell’ex Comunità Montana. Ebbene in questi 15 comuni due: Valmozzola e Bore non raggiungono i 1.000 abitanti. Questo comporta, con un termine veramente inelegante e usato, invece, da questi legislatori da strapazzo, l’infettamento degli altri comuni. In definitiva si perdono le Giunte e i Consigli Comunali come se tutti avessero meno di 1.000 abitanti. Si anticiperebbe, in definitiva, quanto avverrà come logica conseguenza dell’Unione dei Comuni: un unico bilancio. Senza un proprio bilancio un comune, a mio avviso, non esisterebbe più e non esisterà più.

I passi successivi del Comune di Berceto?
Molto è stato fatto con la decisione del Consiglio Comunale di sabato 29 ottobre. Berceto è e resterà un Comune autonomo come vuole la Costituzione e il voto di otto consiglieri comunali su nove. Ci adopereremo, se sarà possibile, per convenzioni volontarie con i Comuni limitrofi ma nel contempo abbiamo dovuto anche deliberare l’immediato ritiro delle deleghe alla Comunità Montana, meglio ex Comunità Montana. Con il nostro assessore Irene Pivetti (già Presidente della Camera e terza carica dello Stato), presente all’assemblea plenaria, svoltasi sabato sera con tanta gente presente, ci stiamo adoperando per coinvolgere chi di dovere: IL GARANTE DELLA COSTITUZIONE, in questa nostra nobile difesa del Comune di Berceto e della Costituzione.
La stessa Pivetti, sempre in contatto, giornalmente, con noi e molto operativa, ha avuto modo, prima della decisione assunta dal Consiglio Comunale, di avere dei pareri di valenti giuristi e costituzionalisti offrendo un’ulteriore forza alla nostra strenua difesa dei diritti dei cittadini.

E’ guerra a tutto campo quindi?
Si è guerra ma alla disoccupazione, alle condizioni di abbandono del nostro territorio, ai disservizi, agli sprechi, alle prepotenze. Non vogliamo perdere il nostro tempo per cose che non servono a nulla come queste leggi raffazzonate di Governo e Regione che per mantenere i loro privilegi e la loro ingordigia, improduttiva, di denaro pubblico vogliono distruggere le poche cose che ancora, seppur con molte carenze, funzionano: i Comuni e la Provincia di Parma. Ma è serio, mi chiedo, perdere tempo e farlo perdere, in un momento tanto grave per l’economia e di difficoltà vera delle persone, con queste leggi palesemente anticostituzionali? Da persone normali a contatto con persone normali noi riteniamo che ci siano venature di pazzia o incoscienza. E’ bene tenere a debita distanza, dai nostri confini comunali, questi nemici della Costituzione e del buon senso.

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