Pericolo maltempo a Berceto

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Signor direttore, è una giornata ininterrotta di acquazzoni, pioggia abbondante, senza tregua sul mio Comune e avrei piacere di dare atto che attraverso il mio cellulare, ormai scarico, nonostante il segnale di carica fosse al massimo questa mattina e nonostante che la durata, in momenti normali, è di due giorni, d’essermi sentito, come Sindaco e cittadino di Berceto tutelato, seguito, o meglio monitorato come usano loro in gergo, dal personale dell’Amministrazione Provinciale, della Protezione Civile, dell’ex Genio Civile e dai tecnici del Consorzio di Bonifica oltre che dai meravigliosi volontari del mio Comune e dei dirigenti della Coop. Passo Cisa. Mi sono sentito a contatto del mondo e orgoglioso che in momenti di difficoltà, come per incanto, le cose, almeno dalle nostre parti, prendano a funzionare o dare, almeno, questa rassicurante impressione. Non è un fatto psicologico da poco, mi creda, mentre si gira, ininterrottamente il territorio ( con un proprio mezzo e a proprie spese perché le circolari Ministeriali di chi gira con l’auto blu e l’autista ti fanno divieto di consumare benzina), nei punti ritenuti critici o sui quali si viene avvisati che stanno sorgendo dei problemi o si temono esondazioni di canali e torrenti. Il Baganza, nel mio territorio ha raggiunto la piena massima e se il maltempo non fosse concentrato in questa zona delle sorgenti probabilmente, ben presto, sarebbe in pericolo, per la velocità che hanno ora le piene, la città di Parma. Si corre, con apprensione, nelle zone che sei riuscito, come Amministratore pubblico, con l’aiuto di tanti, a ripristinare da una frana e ricostruire una carreggiata, per la paura che questa ondata di forte maltempo faccia crollare tutto, rimetta in movimento la frana e le frane. Vedi un mansueto ruscello diventare un impetuoso canale che travolge tutto e attraversa letteralmente il fabbricato del glorioso Chalet Fonte San Moderanno; temi che l’ultimo tratto di strada che conduce all’autogril del Tugo ceda alle acque che vi scorrono tracimando dal vicino canale occluso da tronchi d’alberi e i turni di servizio, con personale di Berceto non piu’ coperti; guardi con timore i canali rumorosi e ingrossati della frana del Cervellino e arrivi a quella di Casaselvatica con il timore, invece, che i canali completamente chiusi da terra di riporto non assolvano il loro compito; vai dalla parte opposta del Comune lungo la Valle del Grontone sperando che la strada di Case Pesci abbia tenuto e poi percorri la strada provinciale del Manubiola con la preoccupazione che sia chiusa per la caduta di massi e obblighi i pendolari, già questa sera al ritorno o domani mattina per la nuova giornata di lavoro, a fare un lungo tratto di strada alternativo; sconfini nel Comune di Valmozzola per una frana che può chiudere, però, come lo scorso anno, la tua strada per Borgotaro, per l’Ospedale, la scuola superiore dei tuoi ammalati, dei tuoi studenti. Vedi la strada di Groppo San Giovanni, un tempo Anas, poi Regionale e Provinciale e oggi, in condizioni disastrose messa in carico al Comune, e temi di doverla chiudere insieme al ponte sul Manubiola di Ghiare mettendo a rischio i posti di lavoro del frantoio Grenti. Risali verso Lozzola e sai che il muro del cimitero non lo rivedrai più e in effetti è crollato e allora pensi a tutti i 12 cimiteri che hai visitato piu’ volte, non per devozione verso i defunti ma con la preoccupazione che alcuni li dovrai chiudere, interdire, per tutelare l’incolumità dei vivi perché hanno arcate pericolanti e quello di Pietreamogolana, quasi visivamente lo vedi scivolare in Taro. E’ da spostare. Arrivi in località Castello di Lozzola e la strada provinciale presenta crepe più accentuate e per girare verso il Castello devi fare un salto per l’abbassamento costante della strada nonostante le ricariche che per “pietà” i capi tronco della Provincia riescono, ogni tanto fare. Arrivi sulla strada Bergotto e Corchia e hai paura per te e la tua auto, arrivano canali, infatti, che si sono formati improvvisamente e attraversano la strada mentre le cunette sembrano, a loro vola, canali laterali. Verso Corchia sembra un paesaggio in cui ci sono marcite o risaie e i canali improvvisi s’infittiscono. Sai d’avere chiesto, con la Provincia, 6.000.000 (seimilioni) d’euro per intervenire nella vasta area a rischio e soprattutto per intervenire sul Manubiola che ormai a poche decine di metri, giù in fondo, scalza il terreno sotto le case di Bergotto e a Corchia, addirittura arriva al campo sportivo. Ritorni verso casa. I tergicristalli rallentano la loro corsa, non sono piu’ sparati al massimo come li hai posti da questa mattina. C’è una tregua dalle secchiate d’acqua che cadono dal cielo. Vorresti vedere l’arcobaleno e ricordare che questo segno è un’alleanza di Dio, una promessa all’uomo di non rimandare mai piu’ il diluvio, ma è notte. Vai sul sito del meteo, senza cenare e vedi, purtroppo che ci sarà un’impennata, forse l’ultima, per il tuoComune, verso le 24. Decidi di coricarti verso l’una di notte se tutto andrà bene e ti riprometti, soldi o non soldi, il mattino, di mandare le ruspe a pulire i canali e nel contempo d’essere più incisivo, anche verso i privati nella lotta contro l’abbandono delle proprietà private seppur con la voglia d’essere al fianco di questi proprietari “inesistenti” per mettere in atto gli accorgimenti della Svizzera, del Trentino per tornare a governare il territorio, praticare le normali sistemazioni idrauliche-agrarie. In attesa delle nuove piogge previste dalle 23 alle 24 di questo pauroso 25 ottobre, visto che il meteo, purtroppo, non sbaglia, rafforzi nella tua mente il convincimento che i Comuni, i Sindaci, la Giunta, anche quelli con meno di 1.000 abitanti, sono preziosi e insostituibili per la salvaguardia e il governo del territorio e ti chiedi ma il Ministro Calderoli e l’ass. Saliera, Vice presidente della Giunta Regionale, dove vivono, che cosa sanno dell’apprensione di un Sindaco in una giornata di forte pioggia. Mentalmente li mandi a girare e subito dopo li compatisci e sai che questo ultimo sentimento è peggio ma resti desolato tu per questa assurda classe dirigente d’ignoranti (voce del verbo ignorare).

Luigi Lucchi Sindaco di Berceto.

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