“Riccardo Fainardi (1865-1959). Il Viaggio di unaVita”.
Questo il titolo della mostra che il Comune di Berceto ha voluto dedicare all’artista collecchiese a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Il “pittore gentiluomo”, nobile, colto, letterato, di formazione accademica, ha fatto del suo infinito viaggiare il leitmotiv della sua longeva esistenza: Capri, Venezia, le terre abruzzesi ma anche Monaco, l’Olanda, la Spagna e l’Africa mediterranea raccontano molteplici suggestioni di luoghi e persone che l’artista ha saputo tradurre con il disegno e il colore. Un incalzante peregrinare in Italia e all’Estero ha accompagnato Fainardi lungo un intero percorso di vita unitamente alla passione per il disegno e la pittura che l’artista ha perseguito tenacemente, fino a poco prima di morire all’età di novantaquattro anni.
Le opere presenti in mostra, in preferenza ritratti e paesaggi realizzati perlopiù a pastello, medium prediletto, evidenziano un percorso stilistico che risente della tradizione ottocentesca parmense, sia nella Scuola di paesaggio influenzata da Luigi Marchesi e in seguito da Guido Carmignani, sia nel genere del ritratto con la “maniera” forte di Cecrope Barilli.
Accanto alla tradizione accademica parmense, Fainardi plasma esperienze mitteleuropee di stampo secessionista respirate durante gli anni di formazione a Monaco di Baviera tra il 1889 e il 1893, con quelle pienamente mediterranee della Scuola del Morelli a Napoli. Emerge così una forte personalità d’artista in grado di cogliere con avidità e rapidità di segno sia la grandiosità della Natura, che la quotidianità di un interno di casa olandese, o l’eccezionalità di un volto comune incontrato nella ben nota Gaiano di Collecchio, oppure in terre lontane e misteriose.
La mostra, allestita al Centro di documentazione della Via Francigena, offre al visitatore l’occasione di scoprire attraverso un corpus di circa quaranta opere tra oli, pastelli e disegni in bianco e nero, in gran parte inediti provenienti da una collezione
privata, i frutti di un lungo e a volte faticoso viaggio, appunto, “il Viaggio di una Vita”.
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