La ricerca della perfezione.
Ogni suono doveva avvenire in quel preciso istante ed in un unico, univoco, modo.
Tutti dovevano trarne un significato e goderne.
John Coltrane diede questo al Jazz.
E da allora non fu più lo stesso.
A Borgotaro (PR) si è omaggiato il grande saxofonista con una serata animata, naturalmente, da un quartetto: Jazz Station Quartet.
Così come in altre occasioni (qui l’ultimo incontro a Bedonia) in cui si sono mescolati Jazz e Poesia, anche per questo appuntamento borgotarese in sala Imbriani, tutto era perneato sui contenuti.
La musica.
Quella di John Coltrane.
Colui che seppe stravolgere le abitudini, fondendo e creando un genere.
Da allora, chiunque avrebbe associato il Jazz ad uno stato d’animo, venuto dall’improvvisazione e cresciuto con brani immortali.
A Coltrane si sono dedicate piazze, statue e persino l’attuale versione del motore che spinge questo sito.
Ma quando si parla di musica, specialmente quella di Coltrane, meglio rimanere in silenzio ed ascoltare.
Jazz Station Quartet
Andrea Dondi, piano
Paolo Mozzoni, drums
Gianmarco Scaglia, bass
Emiliano Vernizzi, sax
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