Il Caos sicuro di Parma

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violinista

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Parma è una bella e ricca città, dove tutti vanno in bicicletta e la vita ha un sapore diverso.

Quello della buona tavola e degli imprenditori impegnati tra meeting, summit, briefing, brainstorming, brunch, happy hour e processi.

No, scusa, qualcosa non mi torna?

Ecco, dicendo così ho dimenticato di cosa volevo parlare.

In questo micro mondo, che prende il bello delle altre città e ne fa un modello, dove le persone sorridono felici con quella “r” che fa tanto chic mentre godono ogni sera come essere in Sardegna d’estate, non posso certo dirvi che qualcosa non va.

Non lo fa nessuno, qualcosa vorrà dire.

Si, certo, qualcosa vorrà dire: che la piccola cittadina si è affacciata nel mondo e si è presa il raffreddore.

Dai tempi in cui effettivamente si andava tutti in bicicletta e si facevano le code per ore ai semafori siamo diventati famosi.

statua

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Eravamo quelli che non sapevamo mai cosa rispondere al “ah sei di Parma, tu stai bene” e un po’, nella nostra miseria, ci faceva piacere leggere l’invidia negli occhi altrui.

Fino a quando, un bel giorno, gli scouter hanno preso il posto, in garage, alle biciclette, non si fanno più code ai semafori grazie alle rotatorie e tutti ci credono dei ladri che, stranamente, di cognome fanno Tanzi.

Allora abbiamo fatto rivoluzione: panem et circenses!

Una nuova corsa all’oro a colpi di piste ciclabili, concerti, fiere e quella giusta immagine da far passare nei media anche per far bella figura agli occhi europei e garantirsi un po’ di money (che non gusta mai neppure a Paperon De Paperoni).

Ed è quindi di questa Parmopoli che andiamo fieri e proteggiamo.

E si, perchè come l’Europa, la televisione è vista anche da tanti disperati che vedono la salvezza, in noi, nelle nostre strade, per lo più.

Fermezza.

Ci vuole fermezza e tolleranza zero.

Ma siamo provincialotti e ancor non ci riesce bene fare la metropoli ricca per cui, nel bene e nel male, siamo i migliori e il crimine si reprime ancor prima che accada.

Via le donnine dalle strade (che la via Emilia è famosa nel mondo), via neri, gialli, rossi, verdi (non si sa mai che a Marte prendono Tv Parma), spacciatori, tossici, sbandati.

Con le buone o con le cattive: potranno continuare a fare ciò che vogliono basta che non li si veda in giro.

Che vadano in treno, in autobus, a lavorare di notte, nei campi di pomodori, basta che non si facciano vedere (tranne i cinesi in centro che hanno degli ottimi prezzi) magari proprio dietro al Sindaco che viene intervistato sul come si noleggiano le biciclette.

fumo

fumo

Succedesse qualcosa, si fa come altrove: depistare, insabbiare e tante altre cose che finiscono con “are”.

Ma qui il format non l’abbiamo capito molto bene e poi, maledizione, non abbiamo ancora il controllo sull’informazione, non facciamo abbastanza paura e chi si sente calpestato, qui, denuncia e si fa sentire.

Dov’è il regime di una volta, maledizione.

Ora dovrò inventarmi una risposta.

Tu come la metti se ti dicessero “razzista”?

Ecco, ecco, ora ricordo, volevo tornare sul caso Bonsu trattato QUI e aggiornarlo dicendo che 10 vigili urbani sono stati rimossi, 4 dei quali agli arresti domiciliari e in serata, anche Costantino Monteverdi ha rimesso (che brutto termine) la Delega alla Sicurezza nelle mani del Sindaco (già una persona che rimette non è il massimo, poi se lo fa nelle mani del Sindaco, figuriamoci).

Un brutto modo, tardivo e preceduto da troppe dichiarazioni per festeggiare gli 11 anni di presenza in Comune.

Le Deleghe di Monteverdi prima di questa decisione:
– Sicurezza Urbana
– Polizia Municipale
– Protezione Civile
– Contenzioso e contratti
– Toponomastica
– Servizio civile volontari
– Giuramento Guardie Particolari
– Presidenza Commissione Elettorale

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