Luigi Lucchi, lettera al Direttore

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Signor direttore, ho sempre avuto il dubbio che dichiarando la propria fragilità si inducessero tutti a parlarne ma senza arrivare ad una soluzione concreta dei problemi.

Il pane degli altri, hanno sempre detto, ha sette croste. Dobbiamo fare, insomma, con i nostri mezzi anche in montagna soprattutto ora che è ben evidente che per la montagna non solo non c’è nessun aiuto e addirittura, deliberatamente, vogliono impoverirla ulteriormente “scippando” risorse nostre.

E’ avvenuto, ad esempio nel saldo tra l’IMU e i trasferimenti dello Stato (IMU, tra l’altro, ironia delle cose, vorrebbe dire Imposta Municipale Unica). Lo Stato, rimangiandosi la parola, ha dato al Comune di Berceto, come unici trasferimenti, 402.000 euro invece di 648.000 come garantito ad inizio anno e nel frattempo, con le ultime previsioni IMU seconda casa, “rapinano” 610.000 euro ai bercetesi facendoseli versare direttamente nelle proprie casse.

Per la prima volta, dal dopoguerra, e ci volevano i sapientoni della Bocconi, il saldo, anche attraverso imposte tipicamente comunali come l’IMU, è negativo per Berceto, di 208.000 euro. Questo vuol significare che non possiamo fare l’assestamento di bilancio del 30 novembre e conseguentemente dichiarare il dissesto.

Il Governo si limita, con grande goduria, a farci presente che possiamo innalzare, ancora oggi, le aliquote IMU, per l’anno 2012, obbligando le persone, i cittadini, non solo a tirare fuori ulteriori soldi ma a tribolare, adoperarsi, con fatica, per pagare e far avere a LUI oltre il 50% di quanto verserebbero ulteriormente. Non ci prestiamo, come Comune, ad avvallare un rapporto che vede i cittadini come servi della gleba. Riusciremo a trovare queste ulteriori risorse che mancano, per colpa dello Stato, nell’esercizio finanziario 2012 dopo aver provveduto, con risorse solo nostre, a pagare il personale, le rate dei mutui e tutto il resto.

Dobbiamo, invece, assumere drastiche soluzioni per il 2013 e volendo rispettare come Sindaco, il dettato Costituzionale, vorrei tutelare i miei concittadini preservandoli dalle rapine legalizzate dei diversi carrozzoni pubblici mangiasoldi e dall’ottusa burocrazia. Non possiamo accettare, ad esempio, di unirci, in montagna, ad altri Comuni sapendo che i costi invece di diminuire aumenterebbero e si avrebbero peggiori servizi oltre all’abbandono, definitivo, del territorio. Non possiamo neppure accettare di farci gestire i servizi da altri come, ad esempio, la raccolta e smaltimento rifiuti, la distribuzione dell’acqua e la depurazione che porterebbero a sprechi enormi, come già succede, e a cattivi servizi per i cittadini.

Tutto questo, fino ad oggi, ha rappresentato una “rapina” per i cittadini di Berceto di almeno 3.000.000 (tremilioni). Non possiamo neppure accettare che il personale del Comune, per burocrazie ottuse, sprechi il proprio tempo e lo faccia sprecare ai cittadini, nella misura del 70%, in favore dello Stato e d’altri Enti che non ci danno un soldo e ce li prelevano, invece, dalle tasche dei nostri concittadini. In questo Paese si costata amaramente, nel silenzio totale, che il Parlamento, il Governo, lo Stato, nel suo insieme, non rispetta la Costituzione e compie gesti antidemocratici come ad esempio lo scioglimento anticipato dei Consigli Provinciali.

Commissariare il Presidente, la Giunta può essere una prerogativa del Governo; sciogliere i Consigli, invece, vuol dire, a mio avviso, irridere il voto, le regole democratiche che hanno chiamato al voto i cittadini, nel giugno 2009, per eleggere i propri rappresentanti in carica fino al giugno 2014. Essendoci valori veri, nella Resistenza, non ho mai avvallato la retorica nelle manifestazioni del 25 aprile. Ora, in nome di quei valori, di quelle sofferenze, vorrei invitare i miei concittadini ad una nuova resistenza. A resistere, resistere, resistere. Senza accettare soprusi. E’ adesso il momento di dimostrare che non vogliamo essere dei servi salvaguardando tutti insieme, le prerogative Costituzionali del Comune e la sua autonomia.

LUIGI LUCCHI Sindaco

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