Signor direttore,
c’è un silenzio assordante, per colpa nostra, sul futuro dei Comuni, sui tagli lineari e costanti che riducono la capacità operative delle Amministrazioni comunali con percentuali di tagli che arrivano anche al 34% per volta, per ogni decreto fatto in corso d’anno quando i Comuni virtuosi hanno già approvato il bilancio preventivo, correttamente prima che inizi il nuovo esercizio, e sono costretti ad impazzire per far quadrare il cerchio essendo le regole cambiate durante lo svolgimento della “partita”.
Non voglio dilungarmi in una lamentazione che risulterebbe inascoltata e si disperderebbe nel mare delle lamentele, delle sofferenze, dette o sottaciute da parte di tutto il popolo.
Vorrei che si riflettesse sul fatto che non si può distruggere, rottamare, un’Istituzione millenaria come il Comune e che questo, anche se con pochi abitanti è importante per consolidare, mantenere, la democrazia e soprattutto per il governo del territorio.
Il Comune di Berceto, ad esempio, ha solo 2.200 abitanti residenti ma governa la proprietà di 5.000 persone e ha un’estensione di 131 kq. oltre ad avere il mantenimento di 290 km di strade.
Sono certo, inoltre, dati alla mano ed esempi concreti di carrozzoni non elettivi, che qualsiasi altra diavoleria che verrà escogitata come unione dei Comuni, convenzioni, altri nuovi Enti, arriveranno a costare maggiormente e a erogare meno servizi e con una qualità inferiore.
Si disperderebbe il lavoro di migliaia di volontari quali sono i consiglieri comunali dei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
Nei Comuni, anche quello di Berceto, va detto, ci sono degli sprechi che vanno soppressi, eliminati.
Molti di questi sprechi hanno responsabilità nostre, locali, ma tutti nascono da una burocrazia asfissiante e dalla mancanza di responsabilità anche se questa, negli anni scorsi, è stata sottratta sempre più alla parte politica e messa in capo ai funzionari peggiorando di molto, a mio avviso, la situazione.
Con l’IMU (tassa tipicamente comunale), quest’anno, in barba a vent’anni di parole vuote e inconcludenti sul federalismo fiscale, il Governo ha scippato oltre il 50% dei proventi. Per la prima volta, anche sulle imposte comunali, quest’anno, i bercetesi, hanno dato più al Governo che al Comune.
Riceviamo, dallo Stato, solo 420.000 euro e gliene abbiamo dati più di 500.000 Proprio per questo vorrei suggerire a Monti, anche se lui è un grande luminare della finanza, di togliere del tutto i contributi ai Comuni, almeno a quello di Berceto, ma di lasciarci stare, di non ingabbiarci con ulteriore burocrazia che continua, imperterrita, a bruciare risorse e che procura, oltre il danno la beffa visto che il titolo delle norme contiene sempre la parola SEMPLIFICAZIONE e in concreto, invece, è sempre peggio.
Luigi Lucchi Vescovi, Sindaco.
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