L’acqua patrimonio di pochi?

Editoriale Politica Valtaro
Acqua

Acqua

Noi esistiamo grazie all’acqua.

Per prima, si cerca in altri pianeti ancor prima di chiederci se ci sia, o meno , vita sotto ogni forma.

Nel mondo ne esite molta.

Poca di questa è dolce.

Nella nostra valle godiamo di sorgenti ottime e, da anni, la regaliamo a ditte (una su tutte la Norda S.P.A.) che lucrano su essa, ne traggono utili sfruttandola a piacimento secondo concessioni trentennali.

Cosa ci può essere dietro ad una richiesta di nuove fonti dalle quali attingere?

Che rischi corriamo da questa operazioni che, come sempre, si è tentato di fare all’oscuro della popolazione?

In questo dibattito pubblico, in assenza del contraddittorio, si spiegano una parte delle ragioni per le quali sarebbe bene preoccuparsi.

Premessa: non sono comunista, per cui, se nel proseguo di questo articolo sfocio in ideologie di estrema sinistra fatemi ravvedere (sempre che se ne possa avere una colpa).

Durante il dibattito, che potrete vedere di seguito, credo che vada da subito sottolineato l’intervento del sempre impeccabile Ettore Rulli.

L’acqua non è di nessuno, nemmeno nostra (inteso come collettività); l’acqua è del fiume!

Il fiume che già deturpiamo con concessioni alle ditte che con i frantoi fanno i soldi dai sassi, dalla sabbia.

Tenere puliti gli alveoli ha trasformato i corsi d’acqua. Gli ha deviati e, a volte, snaturati con letti di centinaia di metri dove più veniva comodo (a chi???).

Lo sfruttamento dell’acqua è un business.

Da noi, questo affare riguarda solo a Masanti 14 persone.

Persone che con lo stipendio (non paragonabile nemmeno all’operatore ecologico di Parma centro) ci vivono.

Poi c’è l’indotto.

Sempre meglio di niente, diranno alcuni.

Per cui, ampio spazio a questi dibattiti che consentiranno, per molti anni di preservare questo bene chiamato acqua.

Nota negativa che, come si dice, comandassi io farebbe puntare l’ago della bilancia nettamente a sfavore dell’Azienda rimane (ed è) il fatto che nessuno partecipa a queste discussioni.

Non l’ho chiesta io una nuova concessione per altri due pozzi (o fonti…), scomodati, mettici la faccia senza paura di ritorsioni (magari legali) e parla, spiega.

Mostrati, palesati, non rischierai di mostrare il fianco ad un possibile concorrente facendo trapelare informazioni riservate o progetti futuri.

Hai chiesto dell’acqua, che imbottigli…cosa vorrai mai farci con una nuova captazione, lavarci le Porsche?

La tua paura, nel rispondere da cosa deriva? Spendere soldi in un legale che si presenti in cravatta davanti a dei poveri ed ingenui cittadini?

No, non credo.

Rischi. Punto!

Si fa in modo e maniera differente: si chiede al Sindaco, si promette, si dice e si firma qualcosa che tuteli.

Chi?

Non domandate.

Non si fa.

Alcuni contadini, stupidi, solevano dire: “ti batti lo stomaco tre volte prima di avere”.

Non siamo arrivati nemmeno alla prima “botta”…oserei dire.

Mi piacerebbe avere dei commenti, da voi, dopo la visione del filmato.

Li vorrei avere dai borgotaresi che hanno l’acquedotto più asciutto della valle, dai tarsognini che rimangono senz’acqua, dai coltivatori squattrinati (quei pochi che ancora esistono), dai politici che si scannano sullo sgombero neve davanti a casa.

Una domanda: tra quanto si vota?

Di la tua:

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