Io lo so che spesso e volentieri, con questi editoriali, divento antipatico.
Anzi, sono antipatico e lo esterno con gioia e non curanza.
Detto così, all’inizio di questo articolo molti smetteranno di leggere: è forse ciò che voglio.
Per chi volesse proseguire, tanto per sapere come va a finire, lasciatemi abbandonare a questa speranza: non si legga tra le righe ciò che non vi è scritto (o sott’inteso).
L’occhio critico dell’antipatico, suddetto e sottoscritto, cade oggi sul Giardino dei Sapori prima edizione borgotarese nell’anno del Signore 2008.
Ci provo, lo giuro, a non accanirmi e quindi non lo farò.
Alla prima edizione, questo Giardino dei Sapori, a Borgotaro (PR) ha convinto.
Stretto tra una commemorazione per il 25 aprile, un rally, una gara ciclistica…per non rischiare…ci si è abbinato anche la tradizionale Festa degli Amor (Amor: dolce tipico borgotarese…molto apprezzato e…buono) e, per accontentare un po’ tutti, la Sagra del Prugnolo (e a molti verrà da pensare a quale fosse).
Ecco, detto così, sono di nuovo caduto nella buca dell’antipatia.
Che poi sembra che dico così perchè era a Borgotaro (e abito nella campanilistica Bedonia).
Che poi sembra che ce l’ho con gli organizzatori.
Che poi sembra che me sto a rode e me brucia er bucio.
E via così, di dialetto in dialetto (come direbbero a Bedonia in autunno).
Invece no: tanto per cambiare la polemica la si è voluta creare ad arte (o per parte) ancor prima che la manifestazione vedesse la prima alba.
Della serie: parlatene bene o male ma parlatene.
Che poi diciamocelo: il Giardino dei Sapori apriva presto la mattina, finiva tardi il pomeriggio, durava tre (dico tre) giorni ed era a Borgotaro, capoluogo della bella valtaro.
Scontato tirare in ballo l’assenza di festa in altri periodi.
Ma dico io, avete visto già ora il calendario della manifestazioni borgotaresi?
Dovrò passare un mese sul computer per inserirle tutte.
Però, una nota dolente, la devo comunque inserire: la gestione del traffico.
Tutti presi dal capire dove e perchè pagare il parcheggio tra le strisce blu, gli automobilisti, avevano già il loro da fare anche senza lasciarli in balia di ciclisti sulla sede stradale, ausiliari a farli deviare, fermare e, agli attraversamenti pedonali in pieno centro….nessuno a gestire traffico e pedoni!
Un caos pericolosissimo.
Per il resto, i 250 euro necessari ad occupare una casettina bellissima, tra gli espositori c’è stata soddisfazione per l’investimento e questo è, forse, il miglior risultato.