Quattro giorni dedicati ai funghi, al re Porcino e a tutte le produzioni locali: dalle torte ai dolci passando per tradizione e ambiente.
La Fiera del Fungo di Albareto, giunta all’undicesima edizione sa unire una presentazione impeccabile all’organizzazione perfetta.
Ingredienti che la rendono una delle manifestazioni più apprezzate a carattere nazionale riguardante il fungo porcino.
Il reportage illustra con immagini ed un video l’atmosfera che si respirava in questa edizione 2006.
Meglio di molte parole può spiegarvi e mostrarvi quanto appagante alla vista, al tatto, all’olfatto e al gusto potesse essere proposto nei due immensi ambienti destinati agli stand di questa undicesima edizione.
Il tutto condensato in alcuni minuti, scusandoci con chi non è presente nel filmato:
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Le immagini degli stand, dove a farla da padrone era il Porcino della nostra ricca vallata, sono nel nostro archivio fotografico:
Organizzazione perfetta.
Tempo buono nonostante le minacce dei giorni passati ed un violento temporale nelle ore prima dell’apertura dell’evento.
Temporale che non ha scoraggiato la marea di persone che hanno affollato i tre giorni di apertura degli stand.
Atmosfera rovente all’interno delle tensostrutture che ospitavano le vetrine ad un mondo di sapori e profumi che spesso tendiamo a dimenticare.
Il buon mangiare e la felicità del vivere bene.
50 centesimi per un posto nell’ampio parcheggio e un euro per entrare a visitare gli stand, nonostante le polemiche degli anni passati sembrano essere un prezzo onesto e, se vogliamo, congruo all’organizzazione.
Personale al parcheggio e agli incroci a segnalare la giusta direzione e una vasta piazza dove trovare gare con i trattori, mucche al pascolo, esibizione di sbandieratori, stand gastronomici e, ovunque il fungo porcino esposto in ogni sua forma.
Due immensi ristoranti per gustare i piatti tipici locali e godere del fungo cucinato come solo chi è vissuto in una valle tanto ricca del prezioso micete può saper fare.
Due cose da migliorare, volendo fare i pignoli: il caldo all’interno degli stand e le mosche.
Il primo raggiungeva, grazie (fortunatamente) al sole splendente in cielo, livelli mal sopportati da molti, specialmente le persone anziane, le seconde, si azzuffavano per un posto in prima fila sugli espositori.
Naturalmente non ci si può fare molto sia nel primo che nel secondo caso.
Alto il livello dei prodotti esposti, tra cui spiccano sicuramente il tartufo d’Alba (gemellato con Albareto), i buoni vini, formaggi e pane sardo che ben si sposa con il fungo porcino, magari sott’oglio.
Non si può aggiungere altro.
Chi non ha provato l’esperienza di una così avvolgente immersione nei profumi e nei colori della nostra valtaro difficilmente potrà capire.
Noi ci proviamo con le immagini di alcuni momenti che, nemmeno in minima parte, sono l’insieme inebriante e caleidoscopico di sensazioni che abbiamo vissuto.
Un saluto ed un ringraziamento a chi ha reso possibile questa manifestazione, ai ragazzi e ragazze volontari che tanto si sono impegnati in questi giorni e un appuntamento al prossimo anno.
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