Sembra l’argomento del momento quello degli ospedali e dei ritardi, delle inefficienze, delle carenze e mal’affari legati ad essi.
Petevamo non prendere in considerazione l’ospedale Santa Maria di Borgotaro (PR)?
Certo che no.
Per farlo riportiamo, non prima di un doveroso prologo (che vale come chiarimento di quello che seguirà), una segnalazione che abbiamo ricevuto, valutato e verificato.
La struttura ospedaliera di Borgo val di Taro da tempo, anni, lotta per la sopravvivenza, in condizioni di sotto organico ma, ciò nonostante si tiene al passo con i tempi.
Non senza l’utilizzo delle donazioni spontanee (singole, associazioni e banche per lo più) con le quali, nel tempo, si sono comprati una TAC (la seconda è in arrivo), si è creato un nuovo e moderno reparto neonatale e si è dotata la radiologia di un ecocolordoppler (da fine 2004).
Sempre fornendo un servizio d’importanza estrema per tutta la valle del Taro e del Ceno; insostituibile da altre strutture troppo distanti anche per i casi meno gravi.
Il caso che ci riguarda ruota attorno proprio alla radiologia e all’EcoColorDoppler donato dalle fondazioni “Banca Monte”, “Cassa di Risparmio”, Ass. “Insieme per Vivere” e tante offerte private (molte provenienti dall’estero).
Per la privacy omettiamo il nome dell’interessato, che chiameremo Mario e, comunque, anche del Dottore Primario in questione (da ora solo Dottore).
Visto che si presentano alcuni problemi agli arti inferiori, Mario si reca dal medico di famiglia ed esso gli prepara la richiesta di visita.
Subito è lo stesso medico a rassicurarlo su tempi abbastanza lunghi, circa 2/3 mesi d’attesa e, comunque, sconsiglia di prenotare a Borgo val di Taro, indirizzando il nostro Mario su Parma.
Il giorno successivo Mario, non volendo andare, magari in agosto, a Parma per fare l’esame prenota l’EcoColorDoppler presso l’Ospedale Santa Maria di Borgotaro (PR): è il mese di luglio 2006, prima di lui ha circa 40 persone.
Passano le settimane ed i mesi, nessuno si fa vivo con Mario e questi si prende la briga di tornare all’Ospedale per chiedere informazioni.
Allo sportello gli mostrano la lista d’attesa: i 40 prima di lui oggi, primi di ottobre sono 5.
La stessa persona addetta alle prenotazioni/informazioni lo rassicura che presto verrà chiamato.
Passano altre settimane e, visto che il telefono non squilla e la buca della posta è come sempre vuota, Mario si riprende la briga di tornare all’Ospedale.
Quanto meno per fare gli auguri di Natale (e di non dover mai fare un EcoColorDoppler ndr).
La lista se Dio vuole scende: da 5 di ottobre a 3 di dicembre.
Ci siamo quasi pensa, se non che la signorina aggiunge: “il Dottore però ora è in ferie“.
Quando rientra non lo sanno (o non lo dicono) fatto sta che, Mario si congeda e oltre al Buon Natale aggiunge anche il Buon Anno (è malato ma non stupido)!
Ahimè non si sbagliava: 14 gennaio 2007 nessuna chiamata.
Dalla prenotazione sono passati circa 194 giorni.
Dalla Gazzetta del 13 gennaio 2007, secondo i dati forniti da Azienda USL, risulta che lo stesso esame all’Ospedale Maggiore di Parma avrebbe fatto attendere 44 giorni contro i 23 di Fidenza e 84 dell’Ausl Parma.
Qualcosa non ha funzionato oppure per avere queste medie esistono casi di attese minime (es. 2 giorni) alternati ad attese infinite (come il nostro Mario).
Non sappiamo se si tratti di un caso isolato o meno, di sicuro Mario, chi prima e chi dopo di lui, sono mesi che attendono un esame.
Alla faccia della prevenzione e dei controlli preventivi e ciclici.
Mario ha promesso che appena avrà fatto la visita ci contatterà: speriamo di risentirti presto (e mi tocco!!!).
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Solita porcheria all’italiana…non mi stupisce.
I nostri Politici si sono mangiati tutto…è ora di tirare fuori i coglioni e farsi sentire!!
Consiglierò Mario di informarsi per fare lo stesso esame in Libera Professione: sono convinto che i tempi sarebbero brevissimi.
Almeno per quanto riguarda la pulizia dell’ospedale nulla da dire.
Chiss? i sotterranei…
Mario ha comunicato che la prima settimana di febbraio ha la conferma di fare la visita.
Speriamo bene!