Gentilissimi colleghi,
come fulmine a ciel sereno è arrivato il decreto n. 66/2014 (terreni agricoli che perdono l’esenzione perché si trovano in Comuni destinati a perdere la caratteristica di “montani”) e le successive interpellanze.
Il Governo, dalle prime stime (dati ANCI), prevede d’incassare, togliendoli già da ora dai bilanci comunali, cifre, in euro, di questo tenore:
Valmozzola 56.859,92; Terenzo 104.864,09; Compiano 32.085,67; Neviano degli Arduini 177.989,25; Albareto 90.257,04; Bedonia 120.686,76; Calestano 89.866,91; Varsi 105.609,98; Borgo Val di Taro 140.706,53; Pellegrino Parmense 146.653,43.
I Comuni quindi subiscono già, sui bilanci per il 2015, questi tagli da parte del Governo e possono poi recuperare queste risorse indispensabili con l’applicazione (se sarà tecnicamente possibile) di nuove imposte ai proprietari dei terreni, che non siano coltivatori diretti. Pagheranno gli emigrati.
Saranno problemi di non facile soluzione, la messa a ruolo, in considerazione della polverizzazione delle proprietà, delle successioni non portate a termine, delle persone defunte.
Dispiace che alcuni principi che ritengo giusti, come l’autonomia dei comuni sulle imposizioni di tasse e imposte comunali, non debbono essere a mezzadria con lo Stato, il Governo, continuando così ad umiliare i Sindaci, facendo loro assumere il ruolo di gabelliere.
Dispiace vedere introdotte in questo modo raffazzonato, azioni che denotano solo il desiderio di avere, come Governo, nuove risorse e non valide e razionali riforme.
Dispiace, inoltre, che queste risorse dei proprietari, che in massima parte non traggono nessun reddito da queste proprietà, prevalentemente abbandonate, non possano essere utilizzate per combattere, ad esempio, a livello comunale, il dissesto, ripristinando le antiche ed utilissime sistemazioni idrauliche agrarie.
Dispiace anche la tempistica, con la quale si attuano queste altre “riforme” che influenzano la stesura del bilancio e la messa a ruolo delle nuove imposte e tasse, ogni anno diverse, effettuate in tempi errati. Sarebbe bene infatti, fossero proposte in maggio/giugno per entrare in vigore l’anno successivo.
Risulta ormai chiaro che i Comuni, soprattutto quelli montani, seppur mantenuti, finanziati, unicamente da tasse ed imposte comunali, debbano, per volontà dei diversi Governi e delle Regioni, morire, scomparire, diventare, nei fatti soppressi con l’impoverimento tombale dei territori montani.
Pertanto, gentili colleghi, la protesta non violenta, di trasferire, provocatoriamente, la sede legale del Vostro Municipio, presso il Comune di Berceto (esente essendo a m 850 s.l.m) diventa necessaria per affrontare insieme il futuro delle nostre comunità, che non può essere rappresentato da un’ulteriore carrozzone pubblico, non votato dai cittadini, come l’Unione dei Comuni in contrasto con i dettami della Costituzione.
Avrei piacere, se ne date conferma, di poter discutere di questi argomenti, delle entrate a Bilancio e dell’ organizzazione dei Comuni, venerdì 19 dicembre alle ore 15.00, presso la sala del Consiglio Comunale di Berceto.
Ringrazio dell’attenzione e porgo i più cordiali saluti,
Luigi Lucchi
Sindaco di Berceto
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