Sono di ritorno dalla visione de “Il Mercante di Venezia” e ancora con le idee poco chiare, cerco di dare un senso a quello che ho visto.
Diciamo, per essere più precisi, che devo mettere in ordine alcune cose importanti che vorrei emergessero in questo resoconto.
Innanzi tutto la trama non corro certo il rischio di svelarvela perchè il film è molto attinente all’omonima fatica letteraria del fantastico Shakespeare.
Si intrecciano tre vicende che riassumendo e partendo dal titolo del film sono l’amore ed il corteggiamento che Bassanio prova nei confronti di Porzia che lo porta a chiedere un prestito a Antonio, il mercante di Venezia.
Questi pur di dare i soldi a Bassanio mette in gioco la sua vita con l’ebreo Shylock.
Sottile ma percepibile l’intenzione di far emergere un certo amore tra Bassanio e Antonio tanto da farmi quasi scattare dalla sedia, durante il (bel) dialogo verso la fine del film, dove Bassanio davanti al Doge di Venezia (e a sua moglie travestita) dice di poter perdere tutto (compresa la moglie) per Antonio.
Bhè la mia ragazza mi avrebbe staccato la testa dal collo ma Porzia è ben più tranquilla!
Shylock è tenuto in piedi da un magistrale Al Pacino che con i dialoghi di Shakespeare ed il doppiaggio di Giannini risulta un personaggio riuscito.
Bella l’interpretazione di Porzia da parte Lynn Collins e riuscito l’Antonio di Jeremy Irons che, peccato, si vede poco.
L’amore di Jessica (figlia di Shylock) e Lorenzo passa non in secondo ma in decimo piano e alla fine non serve a nulla (o a poco anche se chiude il film).
E’ in effetti vedere teatro al cinema con il vantaggio delle scenografie originali ma, in questo film complice una regia a mio avviso piatta e non eccelsa, la splendida Venezia ne esce cupa, buia e conservata male (muri incrostati, gondolacce, signore succinte alle finestre e per strada).
Belli i costumi anche se a vedersi, si notava essere di stoffa moderna e soprattutto leggerissima paragonata all’epoca (la pelliccia di Porzia verso la fine del film potrebbe essere tranquillamente in vendita nei negozi!!!).
Sicuramente va dato atto al regista di non essere mai stato lento e, badate, che il rischio era sempre dietro l’angolo.
Lo consiglio a chi apprezza il teatro e i dialogi alla Shakespeare, sicuramente non geniale alla Romeo+Giulietta ma bello.
Voto 8