Il programma di Casini

Politica

CasiniParlo del più e del meno con un amico. Passa le sue giornate immerso nei libri della biblioteca Elsa Morante, qui a Ostia. E torna a casa solo a sera, stanco e affamato. Le nostre tradizionali chiacchierate si sono fatte sempre più rare. Questo pomeriggio però è qui di fronte a me, davanti a un campari. Al bar sotto casa. Non é migliorato dai tempi in cui l’ho conosciuto. Anzi, é peggiorato.

Ormai la sua fede sconfina nel fanatismo e non nascondo che comincio a preoccuparmi per la sua salute mentale. “E allora?” mi dice. “Allora cosa?” rispondo. “Mario, puoi farla a tutti ma non a me: che cosa stai rimuginando?”. “Niente”. “Senti: ti ho visto insieme ad attivisti dell’UDC. Si può sapere che cosa ti frulla in testa?” Una volta in più mi stupisco di quanto mi capisca. “Voglio combattere. Contro i due poli. Ed a favore di Casini”. Scuote la testa. “Lo sapevo…GS, CL, DC…sei stato sempre un moderato conservatore”. “No aspetta. Non voglio semplicemente gettarmi nella mischia io. Anche. Ma soprattutto voglio che venga eletto un mio amico. Bravo. E ingegnere.” “E come pensi di farlo, di grazia?”. “Ho deciso di convincere a votarlo tutti quelli che conosco”. Le mie parole hanno l’effetto di un fulmine a ciel sereno. “Stai scherzando, vero?”. “Sono serissimo. E comincerò proprio da te”. Ed é così che inizio a parlargli del mio amico-candidato. E di Pierferdi. Dopo qualche secondo l’atmosfera si rilassa. Cosa gli ho detto? Tante cose. Anche del programma di Casini, il candidato premier dell’Unione di centro, la coalizione tra Udc e Rosa bianca. A parere di Pierferdi il nuovo centro nascente è “l’unica forza di ispirazione cristiana” che tale si dichiara. E il suo programma “fa perno sulla verità e la responsabilità e non il libro dei sogni impossibili”. Comunque, la campagna elettorale è di fatto il primo passo per la formazione di un nuovo soggetto politico, coordinato, nella fase di transizione, dall’ex leader della Cisl Savino Pezzotta, che esulta: “Vogliamo abbinare l’incontro elettorale con l’avvio della Costituente di centro che è la novità che mettiamo in campo”. Conferma il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa: “L’Unione di centro non è più l’Udc e non è la Rosa bianca, ma è un nuovo soggetto. Andiamo verso la nascita di un nuovo partito”. E il miglior modo di garantire una buona partenza è la condivisione degli obiettivi programmatici. “Il programma – spiega Casini – sancisce l’intesa politica tra l’Udc e la Rosa bianca ed è impostato sulla verità e la responsabilità. Questo accordo è la novità di questa sfida elettorale di fronte alle grandi armate dove c’è tutto e il contrario di tutto rappresentate dal Pdl da una parte e dal Pd dall’altra. Noi non facciamo promesse impossibili che svaniranno il giorno dopo il voto. Ma il nostro programma è basato sulla forza dei nostri valori, sull’identità cristiana e la famiglia”. Si tratta di “una politica inedita a favore della famiglia” per consentire la ripresa della natalità. “Molti italiani in questi anni -prosegue Casini – hanno visto grandi armate politiche costruite per vincere e che hanno eliminato dalla loro campagna elettorale i temi etici, noi invece e vogliano parlare e li mettiamo al centro della nostra elezione”. Il programma delle “cinque stelle polari” (autorità, merito, il senso del dovere, la qualità e la difesa della vita) è stato illustrato anche dal vicesegretario Michele Vietti. Dopo aver criticato la proposta programmatica del Pdl, ispirata “da una prospettiva protezionistica”, Vietti sottolinea che l’Udc accoglie la proposta della moratoria sull’aborto in sede Onu, “ma dice no a quella sorta di referendum che si produce presentando alle elezioni una lista elettorale con questo scopo, perché i voti che non vanno a quella lista rischiano di essere interpretati come voti contro la vita. Sarebbe bene che i partiti politici facessero un patto tra di loro, affinché i magistrati facciano i magistrati”. Casini poi torna ad escludere l’ipotesi di accordi postelettorali. “Non esiste l’ipotesi di accordi dopo il voto – assicura – le alleanze si fanno prima delle elezioni. Noi non faremo sconti a nessuno, noi non faremo i tappabuchi”. Finisco di parlare. Il mio amico annuisce in silenzio. Poi si alza e si allontana senza dire nulla. Sorrido. Mi scosto una ciocca di capelli bianchi dalla fronte. L’avrò convinto? Ne sarei felice.

Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

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