Le radici del nostro passato (prima puntata)

Guide Valtaro

San CristoforoScritto da Cagliostro

Voglio scrivere queste poche righe, dopo aver effettuato un viaggio di routine nelle nostre frazioni, nei nostri paesi in cerca di soggetti storici per la mia barbosa tesi di laurea.
In questo viaggio mistico, puramente casuale a seconda delle mie lune ho scelto di elaborare un progetto che potesse collegare tutte le nostre due valli, usando solo come linea comune i sentieri e la storia che va dal medioevo alto-basso sino al rinascimento.
Naturalmente non vi dirò nulla di tecnico anche perché poco vi interessa, ma sono convinto che in questo viaggio riusciremo a conoscere cose totalmente nuove e inaspettate.Ciò che però sarà al centro dei nostri pensieri, sarà il recupero dei vecchi passaggi, percorsi ed edifici ormai andati in malora o ristrutturati in modo pazzesco, come vedrete in seguito. Saremo una sorta di pellegrini moderni che partono da casa, visitano tutti i luoghi e rientrano (salvo che qualche predone non mi faccia fuori).

CosterbosaQuesto viaggio parte da Borgotaro più precisamente dalla frazione di Costerbosa loc. di Baselica (sopra ad Ostia Parmense).
In questo piccolo lembo di terra dimenticato da ogni buon senso, visibile dalla superstrada prima dell’ingresso della prima galleria vi si trova un gruppo di case.
Apparentemente un gruppi di ruderi, case vecchie, pericolanti con finestre e porte murate.

Giovedì mattina decisi di partire per quella destinazione con la mia affidabilissima jeepetta e la mia macchina digitale.
Mi sono spinto sin lassù in cerca di resti interessanti…resti che dai vari scritti paiono risalire proprio al medioevo databili intorno al 1200 c.a.
Arrivato, il vento fortissimo che mi scompigliava quei quattro capelli che avevo in testa, faceva solo da contorno ad una giornata piovosa.

Ciò che mi si presentò davanti era un edificio di grande fattura, molto bello, si notavano ancora attorno alle finestre cornici a colonne il tutto fatto con l’arenaria e i sassi tipici di quella zona. Attaccato vi era solo una piccola casetta….pareva quasi disabitata…..a darmi il ben venuto un orda di gatti pulciosi che stavano rannicchiati sull’uscio per ripararsi dal vento. Busso alla porta. Mi apre un signore anziano gentilissimo al quale rivolgo un sacco di domande sul posto.

Mi dice in poche parole che lui è l’unico insieme al fratello ad abitare quella frazione abbandonata da ogni intento comunale.
Sarà lui che mi disse che ero giunto nel posto giusto.
Casa Torre Un’intuizione…: -mi scusi ma a me pare essere una casa torre…e la torre?- Molti storici nostrani con tanta buona volontà ma poca conoscenza davano per mai esistita una torre. Il signore allora mi rispose- Era qui accanto vedi- e mi indica una zona attaccata alla casa.
Pareva essere proprio il perimetro di un altro edificio che ormai non c’era più.
Più tardi mi spiegherà che la torre era stata abbattuta dagli abitanti della frazione in tempo di guerra per ricostruire le case distrutte. Continuo con le domande per capire se effettivamente quella era una torre o magari solo un pezzo di un altro edificio. Mi racconta del tetto…della sua fattezza…di come era sistemato il tetto solo appoggiato ai merli ormai smussati e resi quasi irriconoscibili. Mi balena un’altra idea…: ma perché se c’è un posto così bello….di un grande valore storico nessuno ha mai acquistato il tutto per farvi un agriturismo o altro? Sicuramente il valore del fabbricato in se sarà pur basso ma se ne avessi la possibilità lo prenderei subito.
Chiedo se dentro ci sono ancora i pavimenti e lui con altrettanta pazienza, che distingue sempre ogni persona anziana, mi spiega che i pavimenti esistono ancora….hanno ancora tutti le “sc’ciappe” di arenaria al posto delle mattonelle. Questo si che è un tesoro. Lo saluto e proseguo il mio giro fotografico spinto dalla curiosità che mi fu trasmessa da qualche improvvisato storico che parlava di camminamenti ancora ben visibili oggi…..magicamente ci capito sopra;grande fu lo sconforto nel vedere che non si trattava di un camminamento ma bensì di un pozzo con annesso canale sotterrato Palazzo Signorileper la raccolta dell’acqua piovana, magari antico, anzi sicuramente ma di camminamento non si trattava. Risalgo sul mio carrarmato e riparto pieno di tante domande. Che fine hanno fatto le strutture delle finestre, delle porte…forse dovrei guardare nei ruderi delle altre case…..dopo 1 min mi fermo di fronte ad un palazzotto bellissimo…pare risalire al 1700 (trovando poi conferma nei libri dell’Emanuelli). Fantastico…come posso non fotografarlo??Detto fatto…mi accorgo scendendo ancora appena in una cascina 30 metri più in basso che ha come finestra una cosa parecchio insolita per essere un pertugio per far prendere aria al fieno. Pare proprio essere il resto di una finestra sicuramente legato ad un palazzo in zona, sicuramente del “nostro palazzo”. Non mi soffermo oltre…proseguo con la promessa nel cuore di tornare ad approfondire quegli aspetti.

Pieve di San CristoforoIl giorno seguente venerdì decido di partire alla volta della val vona, zona storicamente ricchissima. Decido di riprendere il mio percorso dalla oramai famosa chiesa o è meglio dire Pieve di San Cristoforo. Splendida….veramente splendida. I lavori di ristrutturazione sono stati impeccabili. Questa chiesetta pare essere la più antica del nostro territorio…..troppe sono le ipotesi a riguardo sulla sua nascita. Sicuro è che trattasi di una chiesa millenaria. Entrati nella chiesetta potete ammirare il pavimento costruito in vetro che vi permette di osservare molte salme ancora presenti.
Come sicuramente saprete una volta, se non erro sino alla venuta di Napoleone, le salme dei defunti venivano seppellite dentro e intorno alla chiesa, a seconda dell’importanza del morto. Sotto alla pavimentazione quindi nelle pievi e nelle chiese più antiche(ovviamente anche duomi e cattedrali) si possono trovare dei veri e propri ossari. Consiglio a tutti di farci un salto…..non mi dilungo sulla sua storia….potete leggerla tranquillamente su ogni depliant delle pievi del nostro territorio.

Proseguo il mio giro; voglio avventurarmi ancora nei vecchi, antichi manieri della nostra valle; prossima tappa Caffaraccia.
“Capitale” dei Platoni potente famiglia della valtaro. Giunto sul posto inizio le mie ricerche…sapevo che in quel posto…in quella frazione da molte dicerie pare esserci ancora lo stemma originale dei Platoni(risalente al periodo medievale). Nessun segnale, niente che mi indichi dove si trova la vecchia casa torre; mi fermo e decido di chiedere informazioni ad una signora anziana…….scendendo noto che ci sono un mare di famiglie che si chiamano Platoni…..almeno non dovrei aver sbagliato posto….chiedo alla signora ma niente….neanche lei sa dov’è….iniziano i dubbi…noto dietro casa della simpatica vecchina un gruppo di vecchi ruderi….armato di macchina fotografica mi addentro….controllo ogni trave sopra alla porta…ad un certo punto il mio sguardo cade su di un trave in una mezza cascina diroccata……rimango impressionato…….quel trave raffigurante una croce scolpita non era altro che lo stipite di una cappella o chiesetta; di solito in ogni “maniero” le famiglie più importanti facevano costruire cappellette di preghiera. Sicuramente quello non era il suo originale posto. Giro l’angolo in cerca di un altro segno della presenza del nostro passato……un potente odore di vinaccia………..di vino……….qualcuno sta imbottigliando delle damigiane!Emmmmm……..ma si imbottiglia adesso?? Sapete in materia di nere posso essere anche ferrato ma non ne so niente di imbottigliamento. Comunque decido di avvicinarmi alla porta che emanava dei summifugi deliziosi. Esce un vecchietto….ha l’aria simpatica, sorpreso da quella visita mi presento e gli chiedo informazioni……gli parlo in italiano…..mi urla -son surdu-………cominciamo bene. Urlando-STO CERCANDO I RUDERI DELLA VECCHIA CASA TORRE DEI PLATONI- ……..mi risponde- Son Surdu-……..e porca puzzola…….alchè mi viene un intuizione….parlando con tono normale colloquiale gli inizio a parlare in dialetto e lui magicamente inizia a sentire tutto….o sono diventato un santo che fa riacquistare l’udito ai sordi oppure non ci capivamo parlando l’italiano….va be….pazienza….dopo aver insistito nell’offrirmi un bicchiere di vino rosso, mi indica una casa poco sopra a dove mi trovavo. Riprendo la macchina proseguo e giungo a destinazione.

Convinto di trovarmi davanti un mare di ruderi mi accorgo di essere finito in un altro gruppetto di case…giro lo sguardo alla caccia di quella “reliquia marmorea”…..trovata!

RestrutturazioneEra proprio come nelle foto….mah mah aspetta un attimo…ma se quella è la “famosa insegna”…questa deve essere la casa torre……DOV’E’ LA SOVRINTANDENZA!!!!
DENUNCIAMO LO SCEMPIO CHE HANNO FATTO!!!
CHI E’ QUEL DISGRAZIATO CHE HA PROGETTATO I LAVORI???!!!!
Hanno completamente demolito (nel senso della pessima ristrutturazione vedi foto) per stupidità e sicuramente perché non si rendevano effettivamente conto di ciò che avevano in mano, uno dei posti più belli di tutto il comune di Borgotaro. Faccio un giro furtivo con la mia macchinina fotografica…e registro passo dopo passo, foto dopo foto la disgrazia che si è abbattuta su questo posto.
Nel girare però mi accorgo che nella casa di fronte vi è il capitello centrale dell’arcata di una porta con un giglio. Il giglio simbolo dei famosi Farnese che accidenti ci faceva li?? E come mai nessuno ha mai fatto notare che li ci fosse tale cimelio?
Le possibilità sono tre o è un imitazione(dubito fortemente a causa del deterioramento), o è stata rubata da qualche casa o abitazione o palazzo tempo addietro oppure li si trovava qualcosa inerente ai Farnese…pieno di ulteriori dubbi telefono ad una mia amica laureata che studia queste cose per prometterle di farle vedere le foto per avere ulteriore consulenza. Decido di ritornare indietro. Ho un flash….sono in val vona…..ma non c’era ben visibile un ponte di origine romana ben conservato??

Ponte RomanoCavoli è vero…riprendo la mia fidata jeppetta e riparto…poco prima di raggiungere il bivio che va a San Pietro sotto ad una frana mi affaccio sul dirupo…ai miei ormai stanchi occhi si para davanti in fondo alla gola il famoso ponte…è bellissimo…ancora ben conservato…mi tornano in mente ricordi…il comune qualche anno fa aveva speso un mare di soldi per farlo ripulire….ma neanche un segnale??

Nulla che ad un turista o curioso che possa indicare la presenza di tale meraviglia…scatto qualche foto dall’alto…decido in fine di tornare a casa.

La prossima volta il viaggio continuerà alla volta di Compiano e Bedonia…scopriremo le rovine dei castelli di Casaleto e Scopolo in val ceno e rivivremo la magia del castello di Compiano.
Potrei anche fare un salto sui ruderi del maniero di Tarsogno.

Nella galleria fotografica potrete trovare tutte le foto dell’inizio del nostro viaggio.

Alla prossima puntata!

.::Galleria fotografica

Scritto da Cagliostro

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