La festa della birra dei Casoni di Luzzara (RE) è sicuramente una delle manifestazioni estive più importanti dell’Emilia.
Con i suoi 12 giorni complessivi e la sua ventennale esperienza, fa registrare una incredibile affluenza di pubblico giovane e meno giovane.
All’interno del parco comunale, attrezzato con stand gastronomici, dove è possibile mangiare dal pesce alla piada, dalla carne alla pasta, si possono degustare birre chiare, scure e crude a caduta.
Fin dal pomeriggio uno stuolo di persone assetate prende di mira il parco e attende che sui due palchi si esibiscano gli ospiti.
Come consuetudine da anni, gli artisti sono di calibro nazionale ed internazionale, senza sottovalutare le giovani promesse.
Quest’anno solo per citare alcuni big si sono esibiti Nek ed Irene Grandi, Marlene Kunz e Le Vibrazioni, ma di questo ne parleremo più approfonditamente in seguito…
Molte le emozioni regalate in questi anni da questa festa della birra e molte, come ci si aspettava, anche le “good vibration” di quest’ultima edizione.
Impeccabile l’organizzazione che fin dall’arrivo nel parcheggio quasi ti accompagna al tuo posto auto (per la modica cifra di un Euro) in un prato sterminato (pregi della bassa reggiana).
La spesa di un Euro, volendo e accontentandosi di non assaggiare le ottime birre (sponsor ufficiale dell’evento è Lowenbrau), è la sola somma che sborserete per assistere ai fantastici concerti.
Quest’anno, come detto prima e citando in maniera massiccia i gruppi, hanno partecipato:
Nek, Ridillo, Stadio, Dobro, Le Vibrazioni, An Cat Dubh (tributo agli U2), Fede Poggipollini, Marlene Kuntz (apertura Ludovico Van), Sergio Sgrilli, Antonio Cornacchione, Geppi Ciuccari, Lucio Wilson, Il Nucleo, Irene Grandi e La notte delle chitarre (con le Custodie Cautelari).
Una vera e propria bolgia infernale ai piedi dei due palchi dove, ogni sera si sono alternati gli artisti.
Il nostro staff (il sottoscritto e…il sottoscritto per intenderci) hanno assistito a tre serate che hanno ritenuto particolarmente interessanti mangiandosi le mani per non aver potuto farne altre.
Sicuramente un crescendo, dal primo concerto di Nek, con il suo sound melodico graffiato da pezzi rockeggianti, passando per i talentuosi “Le Vibrazioni” che ci hanno sorpreso per lo Spettacolo con la “S” maiuscola.
Per non rubarvi troppo tempo vorremmo solo soffermarci un po di più sulla serata conclusiva con Irene Grandi e La notte delle Chitarre, accompagnati dai bravissimi “Custodie Cautelari“.
Irene ha una carica incredibile e trascina il pubblico fino alla fine del concerto (più di due ore e mezza, tutte densissime).
Validissimi per sonorità e vocalità il gruppo delle Custodie Cautelari, e non poteva essere altrimenti trovandosi ad accompagnari mostri sacri della chitarra elettrica come:
Luca Colombo, chitarrista molto noto nell’ambito televisivo per aver suonato nella band di Demo Morselli, a San Remo ed aver accompagnato in tournè, tra gli altri, Antonella Ruggiero.
Albert Radius, una colonna portante della musica italiana e un grande artista alla chitarra, chiunque abbia voluto cimentarsi con questo strumento ha dovuto studiarsi la sua tecnica. Noto trall’altro per aver fondato il gruppo Formula 3.
Ricky Portera, veramente un grande solista, apre i suoi pezzi con virtuosismi che lasciano a bocca aperta e, poi, la sua follia è contagiante. E’ stato, tra gli altri, chitarrista di Lucio Dalla.
Cesareo, forse il più “folle” tra tutti è stato, stranamente, molto calmo regalando una classe stilistica che lo contraddistingue da anni nel panorama italiano. Cesareo è il chitarrista di Elio e le storie tese, vincitore trall’altro di un festival di San Remo (postumo).
Max Cottafavi, chitarrista di Ligabue, ci ha regalato la precisa velocità di esecuzione di “A che ora è la fine del mondo” rischiando di far venir giù il palco!
Maurizio Solieri, per i pochi che non lo conoscono è il chitarrista di Vasco Rossi e, a parte la T-Shirt che indossava, innenggiante alla presidenza di Keith Richards, si faceva notare per gli arpeggi e assoli che sapevano essere melodiosi e graffianti. Un vero mago delle sei corde.
Tutto questo in un’unica, ultima, serata.
Si è fatto tardi, forse anche adesso con questo pezzo ma, ne è valsa veramente la pena.
Un saluto a tutti quelli che c’erano e possono capire le atmosfere e le sensazioni che questa festa può dare, ed un appuntamento, naturalmente, per l’anno prossimo…
Non mancate, non ve ne pentirete, parola di WebMaster!
Sito di riferimento dove reperire informazioni.
Quest’anno è disponibile un libro che racconta le 20 edizioni della festa di cui 2 Euro andranno devoluti ad
Sponsor ufficiale dell’evento Banca Agricola Mantovana.
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