Hai un drone? Non fare il cazzone!

Internet e Tecnologia

Quasi tutti sostengono che il 2015 sarà l’anno dei droni. In realtà lo è già. Per molti consumatori grandi e piccoli, infatti, un drone rappresenta oggi l’oggetto del desiderio, uno sfizio che molti hanno già deciso di concedersi. Il problema è che, indipendentemente dall’età anagrafica dei rispettivi proprietari, i droni hanno stanno facendo tornare tutti bambini, con la conseguenza che molte persone li fanno volare infischiandosene dei regolamenti e del buon senso, senza pensare minimamente alle conseguenze.

Fino a pochi anni fa, pochi sapevano cosa fosse un drone, che da oggetto del mistero, relegato all’uso militare o a quello civile di una ristretta elìte di nerd che erano in grado di costruire da soli i propri modelli, è diventato oggi un prodotto disponibile per tutti, con decine e presto a centinaia di modelli acquistabili direttamente dai grandi store online, al pari di qualsiasi altro giocattolo.

Una diffusione così massiva, unitamente alle difficoltà di regolamentazione incontrate in tutto il mondo dalle Autorità competenti, che non riescono a stare al passo con il rapido sviluppo tecnologico del settore, permette oggi a molti privati di “giocare” quasi indisturbati coi propri droni, mettendo a serio rischio la sicurezza propria e delle altre persone che si trovano nelle immediate vicinanze delle aree di volo.

Usare un drone non solo contrariamente alle regole, ma in modo deliberatamente irresponsabile, può portare a conseguenze gravi, come ad esempio nel caso del multicottero non autorizzato che, giorni fa, filmando un vasto incendio nel Sud della California, ha ostacolato le operazioni degli elicotteri di emergenza, costringendoli ad atterrare. Un episodio gravissimo, che ha spinto la Contea di San Bernadino, a offrire una ricompensa di 75 mila dollari a chi fosse in grado di fornire informazioni utili a rintracciare e ad identificare i piloti del multicottero.

E come evitare di menzionare Austin Haughwout, il diciottenne americano autore di Flying Gun, un quadricottero artigianale con una pistola semiautomatica installata a bordo: un’arma letale realizzata per puro divertimento, ripresa in azione (con tanto di 4 colpi esplosi) in un video diventato di successo su Youtube.

In Italia lo scenario sembra essere per lo più dominato dalle attività abusive di operatori non certificati o comunque non autorizzati, per esempio, a volare in alcuni contesti urbani. Anche nel nostro paese si registrano casi (finora per fortuna con conseguenze trascurabili) di uso non regolamentare di droni.

Insomma, se questo sarà l’anno dei droni, potrebbe essere l’ultimo in cui sarà permesso di fare i cazzoni, perché probabilmente già dal prossimo anno regole più ferree e controlli serrati daranno filo da torcere a chi, anche se in buona fede, vorrà divertirsi esponendo se stesso e gli altri al rischio di farsi male.

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