Credo che, per tutti i comuni mortali prima di dare la notizia, si debba spiegare cos’è il CosPlay.
O meglio ancora, chi sono i CosPlayer.
Il termine CosPlay deriva da “costume play” e si tratta di immedesimarsi il più possibile in un personaggio che non esiste.
Diventare un fumetto vivente impersonando un eroe o il manga preferito.
Identici!
Tutto dev’essere curato al massimo per un cosplayer: si studiano gli abiti, le posizioni, il modo di parlare.
Ci si deve impersonare in modo totale.
Si sono svolti i campionati italiani valevoli per i mondiali giapponesi e, incredibilmente, a vincere è stata una coppia bedoniese.
Elena D’Ambrosio con il suo ragazzo Marco sono i migliori.
Vincitori del primo premio al CosPlay Romics Award di Roma, ci rappresenteranno ad agosto 2009 a Nagoya (JP) per i campionati mondiali 2009.
I personaggi scelti sono stati Shadowing per Elena e Lionheart per Marco, entrambi dalla mitica saga di Final Fantasy (non vorrei sbagliare ma credo XII).
Questa passione va ben oltre la semplice mascherata.
Lo studio dei vestiti, ad esempio, richiede cura e tempo.
Tempo che bisogna impegnare anche in ore di prove e ricerca dei materiali adatti: per le armature vengono buone le lattine o ogni sorta di metallo di scarto.
Reti, plastica, cannucce, tubi da idraulico, tutto viene preso e riadattato per diventare un elmo, un corpetto, una spada.
La passione per un fumetto è la prima cosa.
Riuscireste a ricreare il personaggio preferito dei vostri cartoni animati?
Molti diranno di si, ma sareste eliminati all’istante davanti ad una giuria.
Dagli anni ’80, dove questa moda/passione è andata via via crescendo, fa piacere che, in Italia, il gradino più alto sia occupato da una bedoniese.
GRANDI!
Mote foto le trovate [QUI]
P.s.: con l’occasione saluto Ilaria che so entrata in questo mondo fatato.
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