Vacanze

Attualità e Società
Vacanze

Vacanze

All’ora di pranzo sono esausto.

Cerco di mangiare, ma ho lo stomaco chiuso.

Tento di dormire perché mi sento mortalmente stanco, ma non ci riesco: la solitudine non mi da tregua.

Amici, amiche, moglie, figli e compagnia varia sono in vacanza, io no.

Allora mi getto sull’erba del Parco Pallotta, insolitamente deserto come può essere solo un parco a Ferragosto, e guardo il cielo al di sopra di me: fantastico di essere un uccello per poter volare via da qui, lontano, verso straordinarie avventure.

Sono solo.

E sono triste.

Quanto non lo sono mai stato in vita mia.

Riprendo a piangere sommessamente: sento il disperato bisogno di avere qualcuno con cui parlare.

D’un tratto, uno scricchiolio diverso dal solito.

“Chi é?” domando incerto.

Silenzio.

Allora mi lascio prendere dalla paura.

“Chi diavolo é?” urlo a squarciagola, mentre i passi sono ormai a pochi metri da me. “Zitto, Mario, sono io!”. Ferruccio. E’ la sua voce. “Sono solo, passavo di qui e ti ho visto” risponde. Sono felice di non essere più solo. Mi offre una mentina. E’ deliziosa. “Vuoi sentire cosa penso delle vacanze?” mi chiede. Annuisco. Incrocia le gambe e inizia a parlare. “Sei fortunato. Non si può dire che le vacanze siano rilassanti”. “Però é triste restare soli” lo interrompo. Ride. “Bé, per farla breve, io odio le vacanze. E le odierai anche tu, dopo che mi avrai ascoltato”. E inizia a parlare “Per prima cosa é nata la villeggiatura, divenuta vacanza nell’evoluzione dei comportamenti sociali.” Facciao una faccia scandalizzata. “Lo so, cosa credi?”. “Oh, guarda che sei proprio permaloso!” mi prende in giro Ferruccio. “Insomma, Mario, stammi a sentire una buona volta, senza interrompermi.” “Come, scusa?” dico. Arrosico, ma prendo lo stesso ad ascoltarlo con attenzione. “La vacanza è nata per consentire a noi stessi di stare meglio -dice- di avere uno spazio libero nel tentativo che il riposo e la libertà ci rendano migliori. Si va in vacanza invece occupando il nostro corpo e la nostra mente molto spesso quanto e come le situazioni lavorative. Si va in vacanza come idea, idealità, forse l’utopia di cercare un luogo che non c’è, un silenzio ormai difficile da trovare. Ecco la vacanza è il grande luogo ormai del malessere, dei viaggi agognati, ma tormentati, in lungo e in largo per il paese o all’estero, carichi di voli da prendere, chilometri da divorare, carte di credito che ti polverizzano ogni idea di viaggio al risparmio. Si parte, si deve partire, non partire è come morire, come reietti messi al bando dal contesto e dall’omologazione sociale, per andare in vacanza litigano le coppie, soccombono le famiglie, piangono e si deprimono i single, si negano e si nascondono quelli che la vacanza non la sopportano o non se la possono permettere. Diverse sono le tipologie di vacanza, la mordi e fuggi, decise all’ultimo momento, durano poco, spartane con l’illusione di fare un affare. Quella esotica, deve essere inaccessibile, lontana, difficile, per pochi, non importa se poi trovi la Costa Crociere nell’isoletta spersa e la famiglia allargata del paese vicino. C’è la vacanza tutto sole, Maldive o Mar Rosso ai saldi, sempre esclusiva nell’atollo maldiviano ma invece tutto romano, lo pensavi tutto privacy e intimità. C’è la vacanza intelligente, quella colta, tutta musei, fiordi norvegesi, autostrade e parchi americani. Poi c’è quella casereccia, dalle spiagge larghe, gli ombrelloni stretti, bocce, pallavolo, musica, panini, pizze in quantità, una sagra paesana garantita 24 ore su 24. C’è infine quella tragica, depressiva, trasgressiva della notte dove l’obbligo è bere, drogarsi, farsi di tutto e di più, raccattando uno spazio di emozione che nemmeno ricordi al tuo risveglio, sono le vacanze dei cosiddetti giovani, bottiglie e rumore, pattume del divertimento mal vissuto, mal digerito, mai capito. La vacanza è allora uno stress, un impegno, dove il filo conduttore è fare qualcosa, qualsiasi cosa tranne il riposo, tranne i tempi vacui, lasciati andare agli spazi della mente, del sogno, quella pigrizia sonnolenta che nel caldo o la frescura della montagna ti fa ritrovare anche quel te stesso che credevi non ci fosse più. Ci logoriamo perché incapaci di vivere ormai il silenzio, il tempo lungo, il non luogo come risorsa, non come rigurgito di una incapacità, una sostanziale difficoltà ad uscire dagli schemi che dimostrano la nostra assuefazione dal tempo, dal fare anziché dall’essere, quel fare che ormai ti fa sentire parte del mondo perché non andare in vacanza significa una sconfitta, una rinuncia, non una scelta, oggi sarebbe davvero l’unica libertà.” Detto questo, Ferruccio si interrompe e trae un profondo respiro. Lo guardo senza parlare. “Allora, Mario, ora sei ancora triste o sei contento per lo scampato pericolo di aver evitato una faticosa vacanza?” Mi sento incredibilemente calmo. Dopo un istante di silenzio, tolgo il broncio e gli dico: “Le tue non sono state parole gettate al vento”. Penso che aveva proprio ragione Antonello Venditti, quando cantava la sua bellissima canzone “Ci vorrebbe un amico”. Primo di invitare al bar Ferruccio per bere insieme una birra fredda, lo abbraccio.

Scritto da Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Di la tua:

Lascia un commento

Abbiamo parlato anche di:

Amici e Sentimenti Annunci Attualità e Società Casa e Giardino Cellulari e Telefonia Cibi e Bevande Cinema Città Dibattito diMartedì Eco e Natura Economia e Finanza Editoriale Feste ed Eventi Foto Fun Guide Internet e Tecnologia Intrattenimento Lavoro Moda e Bellezza Motori Musei Musica Parma PodCast Politica Salute e Benessere Scienza Scrittori e Artisti Sport Trailer Turismo e Viaggi Tv Utilità Valtaro

AmiciAmici (www.amiciamici.com) è un © di Gian Marco Tedaldi. Non vi è una periodicità fissa, gli aggiornamenti avvengono quando si ha materiale, tempo e voglia. Non ci si assume la responsabilità per inesattezze o per danni derivati dall'uso di questo sito. Inoltre i collegamenti a siti esterni, i contenuti reperiti da altri siti e/o i video proposti non sono collegati a questo sito e non ne condividono per forza le idee e le convinzioni. Non ci si assume le responsabilità di violazioni a leggi o copyright da parte di terze parti inserite come contenuti aggiuntivi a questo sito. Ogni autore, sia di articoli che di commenti, si assume ogni responsabilità civile e penale di quanto scritto.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Con il contributo di BKTPGroup.com Web Agency a Parma offre la sua consulenza su Social Network, SEO, WordPress, Magento, E-Commerce e marketing

Made with in ValTaro