E’ una limpida giornata di sole, a fine luglio. Collevecchio, un delizioso vecchio e tipico paesino di campagna della Sabina meridionale, un centinaio di case, un migliaio di abitanti.
Uno di quei posti in cui passare qualche giorno di vacanza, o magari una vita intera lontano dal caos delle città: un posto tranquillo, insomma.
Ed è qui, vedendo il telegiornale nel salotto di mia suocera, che mi è giunta la notizia che il governo non fa marcia indietro: la norma sui precari resta nella manovra economica.
Nonostante le prese di distanza di diversi ministri, tra i quali Brunetta e Sacconi, alla fine è passata la linea del Tesoro di confermare la misura che blocca le assunzioni dei precari che si rivolgono al giudice per ottenere un contratto a tempo indeterminato.
Protestano anche le casalinghe che rischiano di vedersi togliere il vitalizio. L’opposizione e Veltroni promettono attacco al Senato. Con un appello al dialogo ieri è intervenuto anche il presidente della Repubblica Napolitano. Ah, adesso sì che mi sono rovinato la giornata. Questa notizia mi risulta molesta quanto il trapano di un dentista. Senza commenti…
Scritto da Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
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