E’ una limpida e fredda giornata invernale.
Seduto su una panchina del Pontile, sfioro il braccio di Simonetta.
Due giovanotti ci guardano ridacchiando.
Poi si allontanano in fretta.
Sbuffo.
Lei ride di gusto.
Mi tende la mano e mi aiuta a rialzarmi.
Sulla via del ritorno decidiamo di passare sul lungomare.
Questo tragitto allunga un pò la strada, ma camminare vicino al mare é un piacere a cui non possiamo rinunciare.
“Simonetta, non sai cosa ha detto Papa Ratzinger ieri
all’Angelus”.
Non mi lascio proseguire.
“Ma che diavolo dici, Mario? Lo so, invece. Benedetto XVI ha riaffermato che la vita deve essere essere
tutelata sempre “ancora più quando essa è fragile e bisognosa di attenzioni e cure, sia prima della nascita che nella sua fase terminale. I figli sono una grande ricchezza per ogni Paese: dal loro numero e dall’amore e dalle attenzioni che ricevono dalla famiglia e dalle istituzioni emerge quanto un Paese creda nel futuro. Chi non è aperto alla vita, non ha speranza”. “Accidenti. E’ davvero inquietante” commento. Simonetta si volta verso di me.
Stringe i pugni: “Il nuovo appello di Ratzinger contro l’aborto e l’eutanasia -dice alzando la voce- è arrivato a seguito del documento firmato dai direttori delle cliniche ginecologiche universitarie di Roma, in cui si afferma che è dovere dei medici quello di rianimare i neonati prematuri, anche contro il volere della madre.” Faccio un profondo respiro.
Poi replico: “Di aborto e eutanasia ha parlato anche il cardinale Dionigi Tettamanzi, invitando i cattolici a fare di più e meglio a servizio della vita. Senza citare esplicitamente la legge 194 sull’interruzione di gravidanza, Tettamanzi si è chiesto: “In questo campo abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, tutto quello che dovevamo fare?”.
Appena giunti a casa, beviamo un gin tonic.
Poi usciamo sul balcone.
Siamo investiti da una raffica di vento.
Abbraccio Simonetta, che mi tiene stretta a sé.
La ventata passa in fretta così com’è arrivata, ma io e lei rimaniamo abbracciati.
Ancora a lungo.
Le scosto una ciocca di capelli dalla fronte.
Poi andiamo a dormire.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
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