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Inter 10 e lode, campione d’inverno
I nerazzurri battono la Lazio a Roma 2-0 con gol di Cambiasso e Materazzi e colgono la decima vittoria consecutiva. Espulso Ibrahimovic a fine primo tempo per doppia ammonizione. Roma ancora a -7 a due turni dal giro di boa.
Cambiasso e Ibrahimovic festeggiano dopo l'1-0. Reuters
L’Inter è campione d’inverno. Con due giornate d’anticipo. Passa anche a Roma contro una Lazio in discrete condizioni. Stavolta decidono la gara i gol di Cambiasso e Materazzi. Gli ennesimi protagonisti di una squadra dai mille volti. Crepo e Ibrahimovic sono la coppia gol, ma questa squadra in missione, a caccia dello scudetto, è una cooperativa capace di proporre mattatori diversi di partita in partita. Il bilancio in campionato parla di 14 vittorie (10 di fila) e 3 pareggi. Un rullo compressore. La Lazio oggi ha fatto la partita per larghi tratti, ma ha patito l’assenza per squalifica del moto perpetuo Rocchi, una zanzara sottorete. Tanto lavoro, ma poche, pochissime occasioni, colpa anche della scarsa vena dell’abulico Pandev. All’Inter è bastato un quarto d’ora da grande squadra per chiudere i conti. Poi ha gestito il vantaggio. Senza patemi. Anche con l’uomo in meno, per colpa di un’ingenuità di Ibrahimovic, genio e sregolatezza più che mai. Stavolta la differenza l’ha fatta un gregario di qualità, Cambiasso, testimonial ideale della Duracell, l’uomo che non si ferma mai. L’argentino è impagabile in copertura, intelligente e micidiale nei rari raid offensivi. Poi Materazzi ha chiuso i conti nel finale.
Lazio meglio dell’Inter nella prima mezzora. Che non dice granchè. I nerazzurri soffrono la velocità di Makinwa e il movimento tra le linee (centrocampo e attacco) di Mauri. Ma i padroni di casa non concretizzano lo sterile predominio territoriale. Due le occasioni per gli uomini di Rossi. Julio Cesar respinge l’interno destro di Makinwa dopo un errore di Materazzi. Lo stesso Matrix poi tocca da dietro Makinwa che ritarda la conclusione solo davanti a Julio Cesar. Il nigeriano cade a terra, per l’arbitro Rocchi non è rigore. Poi l’Inter cresce. E fa male. Un preziosismo di petto dell’ispirato Ibrahimovic mette solo davanti al portiere Crespo, che però spedisce fuori il diagonale incrociato. Il gol arriva subito dopo, grazie a Cambiasso. Eccellente dribbling da sinistra di Crespo, che poi porge un pallone invitante per l’inserimento puntuale del centrocampista argentino, sinistro preciso che vale l’1-0. L’Inter sembra padrona della gara, ma Ibrahimovic complica le cose con un’uscita delle sue. Già ammonito per un fallo duro su Ledesma, dopo averla scampata in seguito ad un colpo assestato a Zauri, si fa cacciare calciando via un pallone su una segnalazione (forse errata) di fuorigioco nei suoi confronti.
Nella ripresa la Lazio parte forte. Ma l’Inter è solida, compatta, e tiene botta. Mancini attinge a tutto il suo coraggio, quello dei forti: con un uomo in meno toglie l’esterno sinistro Maxwell e inserisce Adriano, una punta. Zanetti scala sulla linea dei difensori. Rossi le prova tutte. Inserisce Foggia, Behrami e Tare, ma il più pericoloso dei suoi è il solito Oddo, strepitoso con un destro al volo da fuori area, su cui Julio Cesar è bravissimo a rispondere. La rete la trova però Materazzi, come domenica scorsa, stavolta di testa su punizione morbida di Figo, prezioso nel congelare il pallone ed il vantaggio nerazzurro. Il centrale della Nazionale approfitta di un’uscita a vuoto di Peruzzi. Inter da dieci e lode.

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