Durante i primi anni di vita, i bambini possono avere dei disturbi a livello del sonno, che possono provocare dei loro risvegli nel cuore della notte. Difatti man mano che aumenta l’età, la fase definita REM aumenta. Conseguentemente i bambini iniziano a sognare, a volte facendo anche degli incubi. Quindi sono proprio questi ultimi che fanno svegliare il bambino nel corso delle ore notturne.
In ogni caso, questa tipologia di disturbi del sonno infantile potrebbe essere collegata a ulteriori problemi, che bisogna studiare magari col supporto di un esperto neuropsichiatra infantile Lecce.
Così da riuscire a trovare una soluzione concreta e valida a tale problematica.
Le conseguenze dei disturbi nel sonno dei bambini
Generalmente non è necessario preoccuparsi se il bambino ha un sogno angoscioso. Ciò in quanto di solito i brutti sogni avvengono dopo una giornata piuttosto stressante, o quando guardano una scena eccessivamente cruenta in tv.
Mentre la preoccupazione diventa fondata, nel momento in cui gli incubi iniziano a diventare sempre più frequenti e ricorrente. In tal caso risulta fondamentale capirne la causa. Successivamente a un incubo il bambino può avere delle reazioni molto forti, come per esempio una sudorazione eccessiva o i battiti cardiaci notevolmente accelerati. In queste circostanze nemmeno la vicinanza dei genitori riesce a calmarli. Nonostante ciò, probabilmente potrebbe riaddormentarsi per poi risvegliarsi tranquillizzato e non ricordando ciò che è accaduto di notte.
Tra l’altro tra i 5 e i 12 anni, a volte questi disturbi del sonno si associano pure a situazioni di sonnambulismo.
Tanti bambini hanno difficoltà ad addormentarsi, quando soffrono di un tipo di ansia dovuto dalla separazione. Tale difficoltà non si risolve coi genitori accanto al letto fino a quando non si addormentano, al contrario talvolta la compagnia di un genitore li fa rimanere ancora più svegli. Il metodo migliore in questi casi è tenerli sotto controllo, ma a una certa distanza, ovvero da una camera nelle vicinanze.
Un’altra motivazione che provoca questi disturbi può essere un cambiamento che non riescono ad accettare subito, come per esempio quando si cambia casa. In altri casi tale problema può derivare da problematiche correlate alla salute. Una di queste può essere l’apnea di genere ostruttivo che avviene durante il sonno.
In determinati casi i disturbi del sonno si risolvono direttamente da soli. Quando sono molto frequenti, dopo aver capito la causa bisogna agire su di essa per risolverla.
Prima di tutto il fatto di consentire al bambino di dormire coi genitori non è detto che sia la giusta soluzione. Allo stesso modo non va bene neppure farli andare a dormire tardi o rimproverarlo perché non riesce a dormire.
Il modo più corretto è quello di farlo sentire autonomo nella gestione del sonno, facendolo coricare e rassicurandolo. Inoltre la presenza di una lucina notturna o di un pupazzo vicino potrebbero aiutarlo.
Infine se il disturbo è collegato alla salute, allora si deve chiedere il supporto del pediatra.