Portoni per capannoni: 3 soluzioni per la chiusura industriale di capannoni e stabilimenti

Economia e Finanza

Un capannone industriale si valuta sotto molti aspetti. Lo spazio a disposizione, che deve essere proporzionato alle esigenze dell’azienda. L’illuminazione naturale e artificiale, adeguata alla posizione dell’immobile, alle attività e ai turni di lavoro. I punti d’accesso, che devono possedere portoni per capannoni all’altezza e funzionali alla logistica aziendale.
La scelta delle porte di magazzino richiede particolare attenzione per permettere al flusso di lavoro di non interrompersi, garantire sicurezza e efficienza. Esistono varie soluzioni di chiusura, ma queste tre alternative sono le preferite dagli stabilimenti.

Portoni a libro

Il portone a libro è il portone per capannoni più classico. Queste strutture vengono realizzate con grossi pannelli verticali incernierati, capaci di impacchettarsi in orizzontale all’apertura del varco, riducendo drasticamente il proprio volume. In ingressi piccoli si possono posizionare porte a libro a scorrimento manuale, mentre i modelli di grosse dimensioni vengono motorizzati per agevolare i movimenti.
Questo modello è pensato per varchi molto estesi sia in altezza che in larghezza, dove altre chiusure non possono coprire. Gli spessi pannelli offrono un elevato livello di coibentazione, proteggendo il capannone dal freddo. Alcuni lamentano la presenza della traccia a terra, che può rappresentare una possibile minaccia all’incolumità di passanti e carrelli elevatori. Questo è vero, ma oggi esistono soluzioni alternative che bypassano il problema: per esempio i portoni a libro della Campisa sono disponibili anche senza guida a terra, otre che completamente personalizzabili con vari accessori (oblò, porte pedonali, finestrature) e configurazioni.

Portoni sezionali

Le porte sezionali industriali vengono scelte per le chiusure dei capannoni quando lo stabilimento è dotato di baie di carico. Il sezionale infatti ha un manto fatto con spessi pannelli orizzontali, che vengono sollevati e fatti scorrere da un sistema di guide poste sulla parte alta dell’architrave, ancorate al soffitto.
Sollevandosi verso l’alto con una buona velocità, la porta sezionale del capannone scompare posizionandosi parallela al soffitto, liberando spazio su tutti i lati. La situazione ideale per il furgone di un autoarticolato che approda su una baia di carico. Inoltre i pannelli in acciaio garantiscono ottima tenuta isolante, imprescindibile in stabilimenti che lavorano o stoccano prodotti a basse temperature.
Come i portoni a libro, anche le porte sezionali Campisa (per approfondire vedi https://www.campisa.it/portoni-sezionali/ )sono un’ottima barriera antieffrazione in caso di furto. È difficile per un malintenzionato forzare chiusure spesse e solide come queste, mettendo al sicuro macchinari e merci.

Porte rapide

La terza soluzione per chiudere un capannone industriale è quella di ricorrere alle porte rapide. Niente di più semplice e veloce: un manto in telo PVC, leggero e coibentato, che si riavvolge in verticale dentro un sistema a spirale. Apertura e chiusura sono rapidissimi, nessuna alternativa fa meglio. Inoltre la manutenzione è estremamente bassa, perché queste chiusure sono fatte per resistere anche milioni di cicli.
La porta veloce in PVC, però, è la meno utilizzata nei varchi di accesso ai magazzini: spesso un telo non è sufficiente per contenere possibili tentativi di effrazione. Viene installata in alcune varianti rinforzate, oppure largamente scelta tra i reparti interni.
Grazie alla loro velocità, le porte rapide in PVC sono le più indicate per aziende che gestiscono flussi di lavoro frequenti in entrata e in uscita, con precise esigenze di ottimizzazione dei tempi.

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