Chiudere le Province? Al danno si sommerà la beffa

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Intervista al Sindaco di Berceto Luigi Lucchi:

“Luigi Lucchi perché questa nuova ed eclatante protesta?
Eliminare le Province pur lasciando sedi, personale ecc. è un’operazione demagogica che porterà maggiori costi e nel contempo azzererà i servizi che questo Ente forniva ai cittadini. Le strade diventeranno, soprattutto quelle di montagna, impercorribili, la normale manutenzione non sarà effettuata, galopperà il dissesto. Si avranno problemi anche per le scuole, il trasporto pubblico, la così detta parascolastica e inoltre i Comuni non avranno più un prezioso Ente intermedio che li “difendeva” dalle ingiustizie della Regione votata, direi unicamente, a investire, operare in Romagna.
Se ritiene tanto dannosa la trasformazione della Provincia non poteva protestare prima?
Una noce in un sacco fa poco rumore recitano dalle mie parti ma è dal novembre del 2011 che cerco di far sapere a quali danni porterà una classe politica come la nostra adagiata alla greppia, con politici nominati e non eletti e avulsi dai problemi delle persone, dall’ideale democratico e politico intenta unicamente a salvaguardarsi, a gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica assetata di speranza. Ho protestato nel 2011, anche sul TG Uno. Ho fatto riunioni a Parma con i cittadini e una protesta a Milano, il 5 luglio dello scorso anno, per sensibilizzare il giornalista Gian Antonio Stella che per primo, senza volere, ha suggerito ai politici e alla Regione che cosa dare in pasto all’opinione pubblica per acquietarla: LE PROVINCE.
Non le sembrano concetti qualunquisti, di antipolitica?
Non sarà semplice iscrivere Luigi Lucchi all’antipolitica, al qualunquismo. Credo nel primato della politica e dal 1972, iscrivendomi al PSI, come ne sono stato capace, ho sempre dato il mio impegno per l’azione civica, per la partecipazione, per una cittadinanza attiva e aborro la demagogia. Proprio perché ho passione civica non mi permetterei mai di criticare senza avere dati, senza avere le prove, senza scoprire la malafede nell’azione di Governo che posso documentare, dimostrare in qualsiasi momento.
Perché è l’unico Sindaco che protesta, che da importanza alle Province?
Non so rispondere a questa domanda. Io trovo forza e coraggio per protestare, difendere i mie concittadini, la Costituzione, nella consapevolezza di avere giurato, insediandomi come Sindaco e ritengo che un giuramento debba essere onorato altrimenti, giustamente, qualsiasi cittadino farebbe bene a sputarci in faccia.
Propone a tutti i suoi colleghi Sindaci e ai Consiglieri Comunali di non votare il 9 ottobre quando sarete chiamati ad eleggere l’assemblea dei Sindaci che reggerà la nuova provincia.
Non avendo protestato prima, non essendo stato in grado di bloccare una Legge demagogica e dannosa per il cittadino/utente, si abbia, mi dico, il coraggio di farlo in extremis il 9 ottobre e di non votare e lasciare, quindi, commissariare la Provincia ma anche far emergere, nell’opinione pubblica, la verità: ancora una volta la povera gente è stata fregata e addirittura lo hanno voluto fare con il suo consenso, il suo plauso. Quanti, infatti, non conoscendo le cose, non conoscendo gli effetti, plaudono all’eliminazione delle Province. Tantissimi. Neppure immaginano che è tutto finto e che i costi e gli sprechi rimangono e sono destinati, con queste modalità, ad accrescere senza, però, erogare piu’ servizi ai cittadini.
Crede che avrà seguito tra i suoi colleghi e tra i consiglieri?
Ci sono battaglie che vanno combattute comunque perché la coscienza civica, direi la coscienza di uomo lo impongono con enfasi. Resta poi il fatto che la Provincia è di fatto commissariata già ora avendo subito un taglio ulteriore e recente di oltre 3.900.000 (tremilioninovecentomila euro) sul proprio bilancio. I Sindaci amministrando la provincia non riusciranno fare nulla, avranno solo la responsabilità di strade impraticabili e di tanti altri disservizi. Mi è difficile credere che ci siano sindaci tanto accecati dal potere da prestarsi ad essere gli strumenti per macellare la democrazia e votare ed essere votati per censo.”

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