da GiovedìScienza del 16 novembre 2000
VITTORIO MARCHIS
GIOVEDISCIENZA STORY
Che cos’è il tempo per l’uomo? Quello delle stagioni, dei ritmi biologici, dell’astronomia, delle particelle elementari? Oppure quello delle meridiane, dei granelli di sabbia della clessidra, o ancora quello che scandiscono gli scappamenti meccanici, o quello a cui oscillano i circuiti elettronici? Da millenni la vita dell’uomo è costantemente segnata dalle macchine: spesso sono loro ad avere inventato il tempo, fabbricandolo e fornendolo agli uomini. In una visione antropologica della nostra società il passato è sempre presente, ed ecco che anche le macchine del tempo più rozze e imprecise ritornano alla ribalta con la loro forza culturale come archetipi e come forme ancestrali e arcane. La storia delle macchine per fare il tempo non è solo una storia di tecniche, ma è anche storia di costume, di scoperte e di fantasia. Nella società della conoscenza e dell’informazione, dove tutto sembra diventare virtuale, il tempo è cambiato?
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