Spiegare la comicità di Massimo Troisi ad un ragazzo dei giorni d’oggi potrebbe essere impegnativo se non impossibile.
Una serie di battute senza mai essere volgare e con una maschera in volto tale per cui tutto poteva essere serio, vero ma allo stesso tempo comico, sferzante, geniale.
A distanza di venti anni dalla sua morte vale la pena fermarsi ad ascoltare la sua napoletanità ancora un istante, sentirlo rivivere spumeggiante ed immaginarlo nel mondo attraverso i suoi film come “Ricomincio da tre”, “Scusate il ritardo” e “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” fino all’ultimo capolavoro che gli valse la nomination agli Oscar “Il postino”.
Personale menzione a chi si volesse avvicinare a Massimo e al suo modo, ad oggi ineguagliato, di fare comicità la visione di “Non ci resta che piangere” in coppia con Roberto Benigni con il quale ha, non solo recitato, ma anche firmato la regia e la sceneggiatura.
Ultima chicca: non perdetevi la versione del film con l’incontro con Leonardo da Vinci per “lo spiegone” del gioco della scopa e la lettera a Savonarola!
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