PiazzaPulita: cosa cambia in Europa e cosa cambia in Italia?

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Passato il voto; passato lo spoglio di tutte le schede; cosa rimane e cosa dovremmo aspettarci?

Se per le elezioni amministrative alcune conferme erano scontate e ne parleremo più approfonditamente in seguito, il voto delle europee apre scenari visti solo all’epoca della Democrazia Cristiana e questo non è di certo confortante.
La sconfitta del Movimento 5 Stelle va analizzata partendo dalla strategia comunicativa che, fin dal post voto nazionale, ha fatto acqua da tutte le parti.

Dichiarazioni allucinanti e spazio a critiche su banalità, sensazionalismo sui social come solo i peggiori siti di like spoofing (“Incredibile, ecco cosa mi è successo”… vi dice niente?) ,spazio ad ogni forma di teoria di complotto o cospirazione (dal NWO all’uscita dall’Euro, dalle Scie chimiche passando per il Bilderberg).

D’altronde proprio Messora, oggi responsabile della comunicazione, ha raggiunto questo posto grazie (non solo) all’aver dato voce, ad esempio, a Gianmpaolo Giuliani con una teoria sulla previsione dei terremoti con scarse prove scientifiche, o Rocco Casalino che è li perchè…è li.
Dalla base, come si ama dire in questo momento, insomma si nota come va bene prendere la voce di tutti e analizzarne il contenuto, la proposta, ma successivamente va analizzata da esperti, veri, in materia e se non risulta fondata abbandonata chiaramente.

Il voto di tutti non è sinonimo di correttezza di idee, di intenti e, soprattutto, di risultati: se mettessi ai voti la fine della “sperimentazione animale” (molti la chiamano Vivisezione e allegano la foto di un tenero gattino) otterrei praticamente un plebiscito ma quanti voterebbero informati sui fatti? Quanti sarebbero preparati a votare leggi sulla salute o sull’economia?

Se chiedessi di risolvermi un’equazione di secondo grado troverei la maggioranza dirmi che non ne sa niente, però, sento la stessa maggioranza parlare di uscita dall’Euro e di macro economia.

Apriamo un pietosa parentesi sulle cure mediche: basta! Rifletteteci: non condividete ogni cosa leggete se prima non avete verificato, è impegnativo, lo so, ma nel dubbio non avvalorate con una condivisione o un like qualcosa che non sapete.
Insomma sarà difficile, ci vorrà tempo e non è detto che debba essere il Movimento 5 Stelle a dover vincere, basta che migliori la specie dei politici e dei Partiti. Che Renzi sia, e sia stato, un bene per il PD lo si capisce dal risultato.
Che porti a casa dei risultati lo potremmo vedere.
Che si possa analizzare questi risultati in termini assoluti, come sempre, sarà impossibile.

Seguiamo la lunga puntata di Piazza Pulita di Corrado Formigli con in studio Debora Serracchiani, governatore Friuli Venezia Giulia e vice segretario PD, Daniela Santanché, FI, Carlo Freccero, il presidente di RCS Libri Paolo Mieli, Tito Boeri, LaVoce.info e il politologo Edward Luttwak.