banca

I circuiti dedicati al trasferimento di denaro money transfer consentono a chiunque di spedire dei soldi in qualsiasi posto del mondo.

Motivo per cui è un servizio sempre più diffuso e utilizzato a livello mondiale, soprattutto dai lavoratori stranieri, che – attraverso questi circuiti – riescono a spedire le loro rimesse nei loro Paesi di origine.

E L’Italia non fa eccezione.

Secondo gli ultimi dati, il nostro è uno dei Paesi europei con il maggior numero di rimesse all’estero, soprattutto per il valore della somma complessiva che ogni anno viene inviata dagli emigrati che lavorano nelle nostre città verso i loro Paesi di provenienza. L’Italia infatti viene al secondo posto dopo la Spagna per il valore totale delle rimesse inviate all’estero.

Non a caso, solo nel 2010, il mercato italiano ha rappresentato un giro di affari complessivo di rimesse pari a 6,3 miliardi di euro.
Morale? Il valore delle rimesse trasferite dall’Italia da ogni lavoratore emigrato è stato di circa 1.500 euro e, rispetto al 2000, il totale delle somme inviate è aumentato di quasi dieci volte.

Nel nostro Paese, le aziende che nel tempo hanno deciso di dedicarsi al trasferimento di denaro e che hanno creato il servizio di money transfer sono passate dalle 687 unità del 2002 alle 34.000 del 2010.
Ma dove va il denaro guadagnato che i lavoratori stranieri in Italia spediscono all’estero attraverso i servizi di trasferimento denaro money transfer?

In primis, c’è la Cina, dove arrivano più rimesse in assoluto (circa il 28% del totale dei flussi finanziari che escono dall’Italia) pari a circa 1,7 miliardi di euro; a seguire troviamo Romania e Filippine, luoghi dai quali arriva la gran parte dei lavoratori emigrati presenti in Italia.
Si calcola che ogni lavoratore cinese in Italia mantenga circa tre cinesi in patria. E – considerando le ingenti somme di denaro che dall’Italia arrivano in Cina ogni mese – vuol dire che le rimesse cinesi arrivano a sostenere circa mezzo milione di cinesi in Cina.
Le rimesse inviate dall’Italia provengono soprattutto dal Lazio (regione che rappresenta il 27% del totale dei soldi spediti dall’Italia, anche se dalla Capitale parte solamente un quarto del totale inviato da questa regione), poi troviamo la Lombardia (con il 20,4%), subito dopo la Toscana, con il 13,3%, e il Veneto, con il 6,7%.

Ma qual è il segreto del successo di questi sistemi di trasferimento?
A premiare questi circuiti c’è sicuramente la velocità, i bassi costi di invio e la facilità delle operazioni. Per mandare le rimesse infatti non è necessario avere un conto corrente bancario o postale: è sufficiente presentare un documento al responsabile di agenzia, o dello sportello, e il gioco è fatto!

Di la tua: