Segnamoci bene a mente questa parola: “MOOC”.
È l’acronimo inglese di Massive Open Online Corse (Massivi corsi aperti su web), e rappresenta il futuro dell’insegnamento universitario.
Prima di capire come e perché il MOOC cambierà la vita degli studenti di mezzo mondo è necessario fare un passo indietro.
Già da diverso tempo era condivisa a livello accademico, la necessità di rivedere un modello di comunicazione docente-discente che si è sempre rivelato vincente nel corso dei secoli, sin da quando le università sono nate, ma che ora i ritmi ed i costi della vita e degli spostamenti non rendono più supportabile.
Così l’insegnamento è stato tolto all’esclusiva delle aule ed è stato portato su internet, con i corsi online, gli strumenti di e-learning, il materiale didattico in formato multimediale ed i test di apprendimento anch’essi fatti via internet. Attenzione però! Tutti questi non sono gli ingredienti di un immaginifico fantafuturo delle facoltà, ma è invece il presente dell’Università Telematica.
Molti infatti sono i corsi di laurea online presenti in Italia, e gli atenei che forniscono questo tipo di attività didattica per via telematica.
Questa tipologia di università era nata inizialmente per creare una offerta formativa che fosse ad esempio fruibile da parte di chi già lavora o da chi, per motivi logistici, non poteva essere fisicamente presente ogni giorno a lezione, magari perché vive in una città lontana.
Questo modello di insegnamento è diventato oggi il paradigma anche per alcuni prestigiosi atenei internazionali come Harvard e Stanford, che hanno aderito ai suddetti MOOC, condividendo online alcuni corsi delle proprie facoltà e mettendole a disposizione di tutti quelli che aderiscono allo stesso MOOC.
Un effetto di questo sistema di condivisione è per esempio quello per cui, oggi, anche uno studente che vive nelle zone più povere dell’Africa può accedere in pochi secondi ai corsi di ingegneria del Mit di Boston.Tra i MOOC più conosciuti c’è Coursera, che vanta tra i suoi contribuenti diverse università americane ed inglesi e che conta quasi tre milioni e mezzo di iscritti in tutto il mondo.