E’ un doppio corteo quello che ha interessato la città di Roma per la manifestazione nazionale su lavoro e fisco “Lavoro è democrazia”, indetta dalle organizzazioni sindacali CIGL, CISL e UIL. Tra la nutrita schiera di partecipanti, almeno 100mila secondo le stime più diffuse, presenti anche numerosi ex lavoratori del sindacato dei pensionati.
Il clima di crisi è ormai insostenibile (diremo anche cronico a causa delle vane e talvolta persino controproducenti riforme dei governi Berlusconi prima e Monti poi) e la ricerca di soluzioni urgenti rappresenta una priorità inderogabile.
Ad oggi, gli effetti principali di questa condizione di precarietà ed incertezza si concentrano non solo nell’evidente ridotto potere d’acquisto dei cittadini ma anche nell’enorme difficoltà, per tutti, di ottenere prestiti e finanziamenti per poter vivere bene.
Banche ed istituti di credito sono sempre meno disposti a concedere prestiti ai pensionati o ai giovani lavoratori, le categorie, forse, più coinvolte da questo clima di instabilità ed insicurezza sociale ed economica.
Per far fronte ad esigenze imminenti di liquidità molte persone ricorrono alla cessione del quinto, una tipologia di finanziamento che permette di ottenere un prestito personale non finalizzato, da poter ripagare attraverso la cessione mensile di una quota del proprio stipendio o della propria pensione. Originariamente riservata ai soli dipendenti pubblici, la cessione del quinto oggi prevede prestiti per i pensionati e dipendenti privati, in seguito alle modifiche normative apportate nel d.l. del 2005. Questa soluzione, inoltre, comporta diversi vantaggi per il richiedente, tra cui la sicurezza di un tasso fisso, una rata costante per tutta la durata del finanziamento, e, soprattutto, la comodità di un rimborso diretto in busta paga o nella cedola della pensione.
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