Sappiamo tutti bene quanto Torino sia la città della FIAT e più in generale dell’automobile italiana per eccellenza.
Se qualcuno pensa ad una città adatta per la bicicletta, chissà come mai invece non pensa mai a Torino, quanto piuttosto a Bologna.
Eppure in questo grande quadrato, di vie parallele e perpendicolari, intrecciate tra loro che rendono talvolta difficile l’orientamento, la bicicletta è un mezzo che torna assolutamente comodo. Piste ciclabili ce ne sono abbastanza, ma non ancora abbastanza a dire il vero.
Comunque io, che a Torino ci ho abitato per alcuni anni, ho capito quanto questa città sia perfetta per la mobilità su due ruote. Ho scoperto numerose ciclofficine popolari, gestite da ragazzi appassionati, che hanno fatto della bicicletta un mezzo rivoluzionario per muoversi.
Così a parole, non sembra, ma a vedere alcuni esemplari si rimane stupefatti!
Dato che mi occupo di campagne di raccolta fondi dal basso, il cosiddetto crowdfunding, oggi sulle labbra di tutti e tutti che lo vogliono fare, ho incontrato alcuni di questi ciclomeccanici, che si sono definiti “BiciNauti”. E con loro ho deciso di prendere parte a una nuova avventura: restaurare delle biciclette d’epoca per riportarle all’antico splendore.
Il problema come sempre in questi casi è che se da un lato le capacità per fare il lavoro ci sono, d’altro canto mancano le risorse. Per questo abbiamo iniziato una campagna di crowdfunding sul sito www.produzionidalbasso.com al fine di realizzare il primo museo della bicicletta in città!
Partecipare a questa iniziativa è molto semplice e poco dispendioso: è sufficiente registrarsi alla piattaforma e prenotare una o più quote (del valore di 5 € l’una), così da mettere insieme il denaro necessario all’acquisto del materiale per il restauro. Tante piccole donazioni per raggiungere un obiettivo comune.
Riusciremo a regalare questa nuova realtà a una città i cui motori rombano e ci hanno già avvelenato abbastanza i polmoni?
Soltanto con l’aiuto di chiunque voglia supportare questa campagna ce la potremo fare!
Quindi fatevi sotto e sostenete il Bici Museo!