La Fiera del Fungo Porcino di Albareto (Parma) sembra, in questi ultima anni, trascinarsi moribonda verso un futuro, forse, segnato.
Segno dei “tempi di magra” o cannibalismo da parte di altre Fiere, esempio quella di Borgotaro, che la assorbono, circondano, soffocano.
Peccato che l’idea, più volte espressa su queste pagine, di vedere una bella fiera, di due settimane, dedicata al Fungo Porcino che comprendesse i due comuni che più lo rappresentano: Albareto e Borgotaro.
Sarebbe spettacolosa, itinerante, con un numero di presenze da far invidia davvero alle grandi Fiere italiane.
Si spenderebbe molto meno, si potrebbero attrarre molti espositori e, anche dal punto di vista della comunicazione (nota dolente di entrambe le manifestazioni ma punto veramente negativo per quella di Albareto) si uscirebbe con un “prodotto” vincente.
Scelte sbagliate dell’Organizzazione?
Non credo, non solo almeno.
Dispiace vederla come nell’edizione 2012: stand e bancarelle che latitavano, espositori un po’ increduli e poi cosa altro?
Poco, riassume bene ma non vorrei sembrare troppo duro, forse parlo da persona eccessivamente dispiaciuta ma turisticamente parlando l’occasione era fantastica, lo è ancora e temo che lasciata in balia degli eventi la sorte non sorriderà ancora per molto.
I segnali sembra ci siano.
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