Era il lontano 2010, nella serata nebbiosa del 15 gennaio cioè ieri.
L’anteprima di Avatar, da lungo attesa, mi aveva ormai caricato una molla nel cervello destinata a liberarsi nella mia mente con un moto perpetuo.
Quella mitica sera, dovevo esserci anch’io nella folla, in coda per la mia prenotazione e ansioso di indossare gli occhiali 3D sopra le mie normali gocce rayban oscurate, per le quali godo di grande popolarità su nella valle.
CINECITY -CAMPUS- ORE: 18.30
L’arrivo anticipato, veloce la coda alla cassa, il tempo di una sigaretta e via verso la fila F.
Anticipo, che anche se amante del cinema, non sono un abituale cliente di questo ultra moderno e sottolineo luminosissimo Cinecity.
Prenotazione, scelta dei posti, stendere le gambe, popcorn! non sono proprio quello che di solito offrono i nostri cinema di provincia, che però continuo a preferire. Una scritta ci invita ad indossare gli occhiali e da li via verso l’avventura del film in 3D.
Per chi mi conosce, sa che piccola canaglia, è un puntiglioso criticone, ma sono compiaciuto nel dare un bel 7 alla proiezione…finché è durata! Il cinema 3D, diverso da quello anni 80 o dall’ologramma che tanti hanno sperato vedere uscire dall’Iphone, ipnotizzati dalle bufaletube di Youtube; ma è qualcosa di strepitoso per il modo in cui ti coinvolge nella scena, anche se inizialmente è la nausea la vera protagonista.
Ciò che io ho notato non è tanto la profondità, o la scena che ti viene in contro quanto una resa realistica sorprendente del film, sicuramente da provare. Il film è un po lungo, ma ne vale la pena, il problema è che per colpa di numerosi Blackout l’anteprima di Avatar si è trasformato in un lungo trailer.
Confusione e smarrimento, tensione e da parte di qualcuno preoccupazione, al cinema è saltata la luce è il film si è bloccato, con scarso successo è poi ripartito per spegnersi di nuovo dopo 10 minuti. In molti sono scesi, per reclamare i loro diritti, altri scocciati hanno tagliato la corda, e forse ancor più gente ha visto nel inaspettato evento un dono divino…e si sono precipitati in bagno.
Gli altri, tra cui noi, sono resistiti ancora un pò fino al messaggio finale della cancellazione del film, sembrava di essere in aereo porto, comodamente seduti in una sala d’attesa da 1000 persone. Da li è facile intuire come siano andate le cosa, ad uscire non soltanto noi ma anche i vicini di sala, e in pochi istanti si è formata la ressa davanti le casse per ritirare il buono che ci avrebbe permesso di tornare un’altra volta, almeno quello.
Fortunatamente, la ressa ci è stata ma non è degenerata, e nel giro di mezz’oretta la coda si è risolta, tra le facce stupite di chi arrivava in quel momento e di quelle scocciate che in quel momento invece se ne doveva andare. Non hanno mancato all’appello i carabinieri, che armati di berretto hanno sfoggiato la loro divisa in mezzo alla gente. La consolazione per noi è finalmente arrivata, quando davanti al naso ci siamo visti un Hamburgher mega-galattico protetto da una montagna di patatine, in questo modo poi esigenze più complesse e se vogliamo fisico-vivaci, ci hanno invitati a raggiungere la cara amata maison.
In conclusione il film lo abbiamo visto metà, lunedi alle 21.30, con il nostro buono nel taschino ci riproveremo…facendo però due conti: venerdi + sabato + domenica…ora ho capito perchè lo chiamano tre dì!!!
Scritto da SimoneART
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