Vaccino? No, grazie!

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Ci risiamo, ormai la cadenza non è più annuale ma quasi semestrale. Si sa, ogni anno, specialmente d’inverno, compare il solito virus influenzale che, grazie alle legge universale causa/effetto, fa in modo che tutti corrano ai ripari facendo quasi a gomitate per avere il vaccino del momento.

Ora è la volta dell’influenza A o di quella suina. A quel punto non riesco a fare a meno di pensare ai soliti vaccini che vengono ogni anno pubblicizzati, commercializzati e quasi inoculati a forza, come se fin dall‘età della pietra, nelle caverne, fosse stato di uso comune. Non riesco a fare a meno di pensare che un vaccino non è altro che l’insieme di virus e batteri, contenenti germi e tossine che non dovrebbero, almeno in teoria, essere pericolosi anche se gli effetti collaterali sono ormai all’ordine del giorno.

E tralascio per ora il fatto che le sostanze sono coltivate su tessuti d’animali, come ad esempio reni e cervello di scimmia o midollo spinale di coniglio o di cane. Vi siete mai chiesti perché il vaccino si chiama, per l’appunto, vaccino? Bè, non ha importanza. O vi siete chiesti chi sia stato il primo studioso ad inventarlo? Questo ha ancora meno importanza. Vi siete mai chiesti quale e quanto giro d’affari c’è dietro alla produzione di vaccini?

Ecco, stiamo facendo dei passi avanti. Di sicuro se la gente smettesse di essere vaccinata molte case farmaceutiche, soprattutto in questo periodo, chiuderebbero bottega, ed ecco forse spiegato il motivo per il quale ogni inverno viene creato un nuovo vaccino, e si cerca di scappare ad ogni costo dal nuovo ceppo influenzale (cinese, americano, europeo….ormai tutto il mondo è paese, anche a livello batterico). Ma anche questo mi interessa e spero, ci interessa, relativamente poco. Quali sono le prove che i vaccini abbiano davvero debellato malattie conosciute come il vaiolo, il tetano o la poliomelite? Scientificamente, nessuna. Queste malattie sono diminuite fortemente già prima dell’introduzione dei vaccini, probabilmente grazie al miglioramento delle condizioni igieniche, inoltre si riscontrano sempre più casi di persone colpite da vaiolo dopo essere state da tempo “immunizzate”.

Nel tempo trascorso tra la guerra civile americana e la seconda guerra mondiale i casi di tetano sono diminuiti del 99,8%, prima dell’introduzione del vaccino. Dopo la vaccinazione di massa per la poliomelite l’incidenza a contrarre la malattia è aumentata dal 50% all’80% tra il 1957 e il 1959. Ma la lista sarebbe lunghissima e non voglio annoiarvi, basterebbe sapere che l’introduzione di un singolo vaccino dimezza le difese immunitarie mentre l’introduzione di un secondo le abbassa addirittura del 70%.

Ho sempre pensato che ognuno di noi è unico ed è così, ognuno reagisce in maniera diversa. Ecco perché ad esempio io non ho mai avuto problemi dopo le vaccinazioni mentre molti bambini hanno avuto febbre per mesi, macchie sul corpo o shock anafilattici e, alcuni, non ce l’hanno fatta. Una roulette, ecco la metafora che mi viene in mente pensando ai vaccini, se ti va bene ok, se ti va male spera solo che tuo figlio abbia una forte costituzione. E’ pensiero diffuso ormai che i vaccini abbiano creato molti più danni che benefici, soprattutto riguardo alla selezione naturale. Prima solo gli individui più forti sopravvivevano, in questo modo la specie, umana o animale che sia, si rafforzava e potenziava le proprie caratteristiche di generazione in generazione.

Con i vaccini questo non è più possibile. Ovviamente essendo un cittadino del mondo e facendo parte di un sistema che da a tutti pari opportunità, o almeno ci prova, questo è ammissibile ma come essere umano non è accettabile. Se si cerca di ridurre l’emissione di gas tossici o l’effetto serra, oppure salvaguardare la foresta pluviale per rispettare la natura lo stesso bisogna fare quando è lei stessa a proteggerci, seppur in modo violento come selezionare gli individui più deboli per l’estinzione. Non è più la natura a scegliere, ma l’uomo, togliendole di fatto questo potere. Ma pazienza, essendo l‘uomo un prodotto della natura anche le sue azioni sono forse prodotte da questa. L’unica cosa che posso dire con estrema convinzione per esperienza vissuta, è che il miglior modo per proteggersi da ogni malattia è rafforzare il proprio corpo.

Come un terreno ben coltivato resiste a intemperie e parassiti, il nostro corpo se ben nutrito resiste a qualsiasi virus, senza bisogno di alcun vaccino o pillola magica.

Scritto da Elsa

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