Cicloturismo e Strada della Cisa

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Oggi a Bagnone (MS), s’è tenuto un importante convegno riguardo le potenzialità della Lunigiana per il cicloturismo.

Al convegno è stata invitata anche l’Associazione Strada della Cisa che vi ha preso parte. Come ha illustrato la presidentessa di Bicinsieme signora Rita Mendola i cicloturisti in Europa sono oltre 7.000.000 e quasi 3 milioni sono i cicloturisti in Italia.

Una passione in netta crescita che viene, in ogni Paese d’Europa, presa in seria considerazione tenuto conto che realizzano migliaia di Km di piste ciclabili. In Italia, al contrario, fatte le poche eccezioni tutto pare frammentato.

A dire il vero anche gli Amministratori Pubblici presenti al convegno, fatta eccezione di Gabriella Meo ass. della Provincia di Parma, del Presidente della Provincia di MS Osvaldo Angeli e dell’ass. Regionale della Toscana Paolo Cocchi, hanno illustrato progetti frammentati molto localistici.

La Meo, invece, con Angeli e Cocchi ha sostenuto, d’intesa con la Presidente di FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), dopo aver illustrato la realizzazione delle piste ciclabili sul fiume Po, la necessità di un grande percorso da Capo Nord all’Africa individuando nella Strada Statale della Cisa il percorso privilegiato, soprattutto nel tratto Fornovo/Pontremoli, per essere dotata di una moderna pista ciclabile sovra-regionale. Proprio su questa strada il 24 maggio la FIAB organizzerà, da Verona a Sarzana, il Cisa Day che richiamerà migliaia di cicloturisti da tutta Italia e da tutta Europa.

Il Tibre Dolce, come lo ha definito l’arch. Rovaldi, ha caratteristiche uniche per diventare il percorso privilegiato, in Europa, dei cicloturisti. Ci sono panorami stupendi, in una breve tratta, circa 220 km, si passa dal Lago di Garda, alle città d’arte, al fiume Po, all’Appennino e quindi al Mare della Versilia e delle Cinque Terre. Esiste, inoltre, un buon servizio ferroviario che risulta indispensabile per i ritorni e addirittura, a differenza di tante altre strade famose per i cicloturisti c’è la Strada Francigena che viene percorsa a piedi per motivi spirituali. In pratica una zona, soprattutto la Provincia di Parma e Massa, che può richiamare e soddisfare le esigenze d’intere famiglie.

In Germania, infatti, il 30% di tedeschi ogni anno fa la settimana della bicicletta e la inseriscono tra i loro impegni privilegiati delle ferie. L’andare in bicicletta permette di salvaguardare la propria salute, far conoscere appieno il territorio e ritornare a una vita cadenzata con dolcezza, tranquillità. Un toccasana per allontanarsi dallo stress e ritemprarsi. Non ci sono controindicazioni di sorta.

Nella foto da sinistra a destra Luigi Lucchi, Angeli Osvaldo Pres. Prov. MS, Maurizio Giacomelli V. Pres. Prov. La Spezia, Ass. Gabriella Meo, Gianfranco Lazzeroni Sindaco di Bagnone ed Emilio Cocconcell

Scritto da Luigi Lucchi

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Una risposta a “Cicloturismo e Strada della Cisa”

  1. daniele ha detto:

    Penso che si debba veramente fare una grandissima riflessione sul valore del ciclismo che anacronisticamente viene considerato uno sport di grande fatica. Oggi esistono soluzioni e materiali che consentono di vivere il ciclismo in qualsiasi condizione e con grande confort, mettendo nel dimenticatoio i dolori atroci (sottosella, schiena, braccia, ecc.) di una tragica uscita in bici la domenica pomeriggio…vissuto correttamente, il ciclismo crea dipendenza perchè consente di sentirsi meglio con il proprio corpo, ci rende più belli e soprattutto sani ma non sottovalutiamo la libertà di movimento…per questo è necessario un forte sostegno a progetti di questo genere!

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