Theophilus North
di
Thornton Wilder
Brevi cenni su Thorton Wilder.
Thorton Wilder, drammaturgo e narratore americano di fama mondiale, è nato a Madison, Winsconsin, nel 1897.
Laureatosi nel 1920 all’Università di Yale, esordì, sei anni dopo con il romanzo “La Cabala”.
Ha ottenuto tre volte il premio Pulitzer: nel 1928 con il romanzo “Il ponte di San Luis Rey”, nel 1938 con la commedia “La Piccola Città” e nel 1943 con la commedia “La famiglia Antrobus”.
Tra le altre sue opere tradotte in italiano ricordiamo: “Idi di Marzo”, “Il cielo è il mio destino”, “Tre commedie”, “Commedie in un atto e drammi in tre minuti”.
Il libro: Theophilus North.
Al giovane americano, Theophilus North, cavaliere errante e picaresco avventuriero nella migliore tradizione anglosassone, deciso a prendere d’assalto la Newport degli anni venti, pronto alle più insolite menzogne, ai più calcolati bluff, ai più reprensibili mezzi, purché convinto della generosità dei fini, bastano l’allegra improntitudine, l’inesausta fiducia nei propri simili. Stabilito che nove cittadelle compongono Newport, North è deciso a conoscerle tutte, a “possederle” tutte, prima di ripartire, attratto dall’impulso del viaggio e della scoperta. Dalla città alta, dove coesistono il rispetto delle tradizioni puritane e una sfrenatezza carica di echi fitzgeraldiani alla cittadella della servitù, i cui membri, simili ad elfi della tradizione fiabesca, vietano agli estranei l’ingresso alle loro dimore ma offrono i propri tesori a chi se ne mostri degno, North, e con lui il lettore, vede la sua esistenza intrecciarsi a vicende e a personaggi che non ignorano alcuna sfumatura della realtà umana.
Questo romanzo di Wilder è estraneo, come il suo eroe eponimo, a ogni rigido schematismo: al tempo stesso ricordo struggente o nostalgicamente ironico del passato, satira sociale, epopea, il libro fonde mirabilmente generi diversi per seguire con maggior libertà lo snodarsi della fantasia e della memoria.
E Theophilus si fa di volta in volta mago, messaggero d’amore, guaritore, esorcista, per aderire più pienamente alle esigenze proprie e altrui; alle esigenze della vita. Poiché uno è il filo conduttore delle avventure di Theophilus: il senso prodigioso, libero, continuo, inesauribile, della vita.
Wilder non ha esitato a scrivere un libro ottimista, a creare , con Theophilus North, un eroe positivo: ogni sua azione esprime una sorridente benevolenza verso il mondo, una certezza del futuro, rare a trovarsi, e tanto più piacevoli a scoprirsi, nella narrativa contemporanea.
Scritto da Krizia