Serie A – Day 6 – Cagliari Milan 0-0 Sintesi con Commento SKY sport

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Al Sant’Elia finisce 0-0. Rossoneri involuti contro la volenterosa squadra di Allegri che sfiora la vittoria e raccoglie il primo punto in campionato. Male Ronaldinho
Ronaldinho a terra: per lui una serata no. Afp
Ronaldinho a terra: per lui una serata no. Afp
CAGLIARI, 5 ottobre 2008 – Bello di notte? Dipende dai gusti. Quello bloccato dal Cagliari al Sant’Elia è senza dubbio uno dei più brutti della storia più recente del Milan. I rossoblù fermano la marcia dei rossoneri con uno 0-0 che fa più male alla squadra di Allegri più volte vicina al gol. Per il Milan un passo indietro e un’occasione perduta per avvicinarsi al vertice. Per il Cagliari un piccolo passo che cancella lo zero in classifica.
CONFERME – Massimiliano Allegri rinuncia a logori tatticismi e muraglie difensive. Al Milan oppone il 4-3-1-2 con Cossu ispiratore di Larrivey e Acquafresca. Servono punti come il pane, così come serve ai rossoneri la continuità, parolona da aggiungere alle tre vittorie consecutive in campionato. Memore del bel derby il tecnico emiliano conferma il pezzetto di Brasile in attacco, Kakà e Dinho dietro a Pato, puntale dell’albero di Natale, e Seedorf centrale modello Pirlo.
GRANDE PARTENZA – I numeri rossoneri della settimana hanno fatto il giro del mondo, ma a dire il vero a spaventare di più è il Cagliari. La partenza dei rossoblù è infatti veemente, direttamente proporzionale alle disattenzioni difensive del Milan che regala autostrade. Come al 3′ sulla destra dove Fini gabba tutti e dalla liena di fondo mette dentro: la palla attraversa tutta la linea di porta, ma nessuno si fa trovare al posto giusto per spingerla dentro.
CAGLIARI E CARATTERE – Il punto di riferimento dei sardi è Cossu: giocatore tecnico e intelligente. Tutta la manovra è concentrata su di lui e come i copmpagni è pronto ad arretrare e restare dietro la linea del pallone quando il Milan attacca. Allegri chiede sacrifici a tutti per creare superiorità numerica in ogni settore del campo e la tattica funziona. Anche quando c’è da ripartire con verticalizzazioni veloci che tagliano in due il Milan. Il Cagliari, insomma, fa quel che può, ma sa regalare fiammate e quando si incendia per gli ospiti sono dolori. Come accade al 20′ quando Cossu approfitta di un buco, lascia a Larrivey che conquista palla, evita Maldini e Abbiati ma poi, da posizione decentrata spreca a lato. E il Milan che fa? Senza spazi e pressato a 360 gradi fa girare la palla, ma senza concludere a rete, eccezion fatta per un pallonetto fallito da Pato e sventato da Marchetti in uscita. Insomma è il solito Milan: notoriamente lento e lezioso che cerca soluzioni tanto accademiche quanto inutili in una selva di gambe rossoblù. La partita in cui la mancanza di Pirlo è devastante: lui con le sue magiche verticalizzazioni. Va male invece ai sardi, che al 34′ perdono Larrivey per un grave infortunio, sostituito da Allegri con il leggero Jeda. Insomma, un primo tempo mediocre con un Cagliari vivace e un Milan senza bollicine: senza il Ronaldinho del derby e la mancanza di gioco sulla fasce, anche se Zambrotta è incisivo e qualche volta regale belel giocate.
INVOLUZIONE ROSSONERA – Dopo il riposo i rossoneri attaccano con più convinzione, con Seedorf spostato a destra e Gattuso in mezzo al centrocampo. Più veloci e concentrati mettono sotto i sardi che hanno dalla loro la praticità. Acquafresca si fa pescare perennemente in fuorigioco, ma almeno ci provano e solo un errore di mira impedisce a Fini di battere Abbiati al 16′ poco dentro l’area di rigore. E cosa non sbaglia Agostini al 19′, quando spreca a lato con la porta spalancata davanti a sè. Non c’è copertura e filtro e Ancelotti se ne accorge, così Gattuso e Seedorf cambiano di nuovo. Insomma il Cagliari mette sotto il Milan e nonostante le due buone occasioni capitate a Pato (diagonale e colpo di testa) Ancelotti, che non ne vuol sapere di tornare a casa senza i tre punti, mette dentro con un po’ di ritardo Inzaghi e Seedorf per Pato e lo spento Ronaldinho. Ma a mancare il gol d’un soffio è Ambrosini di testa, palla che non entra per una leggera deviazione in angolo di Sheva. Poi le clamorose occasioni capitate a Fini e Conti al 90′; questione di centimetri e sogno sfumato, ma un punto che regala ossigeno alla precaria classifica del Cagliari.
Gaetano De Stefano

Author: GolTelevision
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Added: October 7, 2008


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