L’invito di Benedetto XVI al dialogo e alla tolleranza tra le parti in conflitto nella regione del Tibet si aggiunge alle esortazioni del Dalai Lama alla non violenza e alla dichiarata disponibilità sua ad abbandonare il ruolo di guida religiosa del popolo tibetano qualora lo scontro proseguisse.
Il Tibet fu occupato nel 1950 dai cinesi che lo resero una regione autonoma della propria Repubblica Popolare.
Il Dalai Lama, a capo di un governo in esilio nel Nord dell’India, ha favorito sempre negoziati con il governo cinese per sottrarre alla omologazione sociale e culturale le popolazioni tibetane, che intendono conservare le antiche tradizioni religiose e il peculiare patrimonio di civiltà, che altrimenti, con una forte modernizzazione, sarebbe destinato a scomparire.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)