Conclusa l’edizione 2007 della dolce festa degli Amor e degli Amori di Borgotaro (PR).
Un’edizione, diciamolo subito e togliamoci il dente, segnata da peripezie infinite ed in forse fino all’ultimo.
A guardar bene, il risultato, appare buono, ottimo, sufficiente, insomma.
Dapprima, questa edizione 2007 della festa dedicata al famoso dolce borgotarese, gli Amor, sembrava saltare.
Non potersi svolgere causa, tra le tante, una mancata disponibilità della location storica: il centrale, ampio e accogliente Teatro Farnese.
Il ripiegamento, perchè così appare, caduto su di una sala del Palazzo della Comunità Montana sembra una manna dal cielo ma, rimane, un tappabuchi.
Diceva l’adagio: “piuttosto che niente è meglio piuttosto” e mi trova d’accordo salvo correre al cassetto dei ricordi e rivedere, nella mente, la bella festa degli anni passati con Amor e Amori farciti di dolce e mischiati di felicità.
Bellissima l’idea di far accogliere i visitatori da hostess gentili e graziose, ghirlandate di fiori e nel pieno della gioventù.
Aggiungiamo l’attenzione scenica dedicata alle due scalinate ma poi, ahimè, si entrava nel salone.
Atmosfera da oratorio (o meglio da Hospice che fa molto modaiolo ma rimane quello che è) caratterizzata da giro perimetrale di sedie con incorporato settantenne svaccato, leccante crema e ciucciante biscotto di Amor (Dario Argento non mi fregare questa scena da brivido).
Cuori sporadici penzolanti dal soffitto a cozzare con i due tavolinetti stile fòrmica anni ’70, evidentemente i meno traballanti in dotazione per le feste.
Orchestra Stryx, da sempre presente a questa festa, al di sotto delle aspettative e dei suoi stessi canoni ma ampiamente giustificabile visto come erano costretti a suonare e, forse soprattutto, per chi suonavano.
Realizzare una festa simile, specialmente dentro alla sede (a mio avviso intoccabile per certe cose) della Comunità Montana non deve essere stata cosa semplice e quindi, su tutti, va ringraziata Elisa Delgrosso ma, come in molti si aspettavano (quelli che sapevano della festa, almeno), si sarebbe apprezzata di più farla svolgere all’aperto, ad esempio davanti al Palazzo Comunale con annessi cortili e porticati.
A saperlo prima che oggi c’era un bel caldo ed il sole splendeva…
Non vorrei che traspaia da queste parole il fatto che, se ad una festa, non ci sono o non partecipano in massa un migliaio di giovani questa sia uno schifo di manifestazione, ben me ne guardo anzi, solo che l’impatto di quanto descritto ad inizio articolo, scoraggiava molti dal frequentare, godere e mangiare Amor o si era distanti anni luce dall’idea di amore che si voleva (partendo alla grande) dare con l’addobbo e l’accoglienza iniziale.
Peccato, si potrebbe dire.
Non è vero. Non si fa peccato dall’imparare dai propri sbagli (se vogliamo definirli così) o, almeno, dall’ascoltare quella che sarà sicuramente l’unica voce diversa dai soliti articoli che descrivono una manifestazione locale nell’apposito angolino di giornale o spazietto televisivo.
Sbrodolanti di frasi dallo stile: “grande affluenza di pubblico”, “ottima riuscita” o “bel successo e tanto divertimento” che, quasi si trattasse di prestampati, accompagnano i commenti pubblici.
Come dimenticarci degli immancabili ringraziamenti urlati al microfono a turno da parte dell’Assessore, dal Commenda, dall’Amico, dal Supporter o dallo Sponsor: a questi ringraziamenti, saluti, complimenti, ci associamo!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.