Di tanto in tanto un fragoroso boato scuote il sonno degli abitanti valtaresi.
Nella notte, celati dalle tenebre, gli alberi cadono e scompaiono per lasciare il posto a parcheggi e passi carrabili.
Il fenomeno ha trovato spiegazione nell’estremo gesto di generosità causato da un gene interno alle piante.
Esiste un fenomeno particolare che vede la pianta, l’albero, ammalarsi gravemente tanto da cadere pericolosamente a terra.
Questo fenomeno lo si può notare ancor più addentrandosi nei centri abitati valtaresi.
Tanto più questi alberi si trovano d’innanzi a passaggi carrabili o posteggi maggiore è l’acutizzarsi della malattia e del pericolo per chi si trova, malauguratamente, a transitare sotto le fresche frasche.
Ad un occhio distratto questo fenomeno passa inosservato ma alcuni abitanti, preoccupati, segnalano il problema a chi di dovere (e chi è non è dato saperlo), di tanto in tanto.
La stranezza sembra legata ad un particolare gene della pianta che, vedendosi in mezzo alle scatole, per consegnare un parcheggio in più o per consentire il transito senza problemi di un’auto, si ammala e muore volontariamente.
Unico rimedio tagliarlo radente a terra e consentire che il suo destino si compia: lasciare spazio e aiutare lo sviluppo, il progresso e la comodità individuale.
Che gran bell’esempio.
Questa malattia non coglie solo le piante ad alto fusto che, dai riconosciamolo, non sono ne belle ne utili, ma anche gli arbusti o le siepi.
In questi anni, visto che la malattia del “platano morente pro-parcheggio” o del “pioppo salva carraia” aveva preso molta visibilità e si stava studiando una cura specifica, il virus malefico è mutato e ha contagiato le piccole siepi.
Come per le loro sorelle piante, questi piccoli muretti viventi, verdi e basta, hanno volutamente lasciato il posto a delle ben più robuste, alte, belle e funzionali recinzioni in rete anodizzata; necessita di molto meno manutenzione e rende il circondato ben più sicuro.
Non so, personalmente, se il problema è presente in altre vallate o comuni ma, se così fosse, segnalatecelo e postate qualche esempio.
Una maggiore conoscenza della malattia ci permetterà di trovare una cura al più presto.
Se anche tu hai goduto di questo esempio di altruismo ed il tuo cipresso si è lasciato morire consentendoti di manovrare con la tua macchina in maniera più agile nell’entrata in garage consegna al suo nome alla storia.
Primo appuntamento questa domenica: accenderemo una candela votiva alla Basilica di San Marco in Bedonia (PR) pregando il compianto Pino, abete di 30 anni, che ha lasciato il suo spazio in favore di una Alfa 159 nuova di pacca.
Grazie Pino!
P.s.: nomi e accadimenti di questo articolo sono frutto della fantasia e non si riferiscono a fatti realmente accaduti…credetemi 😉
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Ti segnalo il povero platano di viale bottego stranamente ammalatosi, e purtroppo a causa di questa sua malattia reciso…dopo di chè dopo qualche anno guarda a caso proprio di fronte al nostro oramai defunto platano si sta costruendo un super palazzo!!!RIP PLATANO!!!
Riposa in pace.