Una passeggiata senza molte pretese in un posto poco conosciuto dai turisti che visitano la valtaro.
La località Gelana di Bedonia (PR) attraverso gli occhi semplici di un camminatore della domenica e fotografo improvvisato.
Giusto per farvi venire voglia di approfondire.
Giusto per catturare la vostra attenzione per un secondo e lasciarvi spaziare con la mente.
Esiste un posticino nascosto nel comune di Bedonia in provincia di Parma.
Un luogo che già dal suo nome, Gelana, fa capire che non si tratta di un posto assolato e con tutti i confort.
Non è proprio così.
Oddio, la sua posizione alla base di una stretta gola, tra due monti (colline visto che non sono proprio vette altissime), non gli regala molte ore di sole ma quello che si può scorgere facendo una passeggiata, salutare, tra le sue strade, stradine e sentieri è davvero incantevole.
Un continuo gioco di luci, acqua, prati e fauna.
Distante dal caos e dal rumore ma non troppo dal centro abitato di Bedonia, in Gelana, si trova uno dei più rinomati ristoranti della valtaro, il Vecchio Mulino, con la sua struttura antica e perfettamente conservata a picco sul fiume, le sue antichità all’interno e all’esterno e le ochette ed i cigni tutto intorno.
Fitta anche l’itticoltura che, con diverse vasche artificiali, coltiva splendidi esemplari di trote di fiume.
La decisione di mettermi in cammino con la mia macchina fotografica al collo mi viene il giorno dopo l’imprevista nevicata la vigilia di primavera.
Il cielo è incredibilmente limpido e la luce del sole veramente speciale.
Impossibile stare a casa e i corsi d’acqua e i panorami naturali meritano di essere scoperti.
Lasciata l’auto appena finisce la strada di grande percorrenza mi incammino per la stradina, ancora asfaltata, che costeggia il fiume.
Le occasioni per scattare una foto non mancano e allora comincio subito.
Per prima cosa il corso d’acqua con i suoi salti, il suo corso sinuoso e la sua calma apparente; a tratti il rumore contro le rocce si fa impetuoso altre volte nemmeno si avverte.
Gli animali, lontani, mi spiano, controllano che non mi imbatta per caso in un loro piccolo e che non oltrepassi il territorio che si sono scelti.
Il mio rispetto è massimo.
Proseguendo, la strada si stringe, si biforca, si fa bianca.
La nevicata del giorno prima è stata immediatamente assorbita dall’assetato terreno e le poche pozzanghere sono anch’esse soggetto della mia “arte” (con questa io stesso rido).
Fino a dove è possibile inoltrarsi lo faccio, poi, vuoi il sole che cala, vuoi la poca conoscenza dei sentieri mi convincono a ritornare sui miei passi.
La luce del tramonto imminente è ancora più bella di quella di inizio cammino.
Le ombre si fanno lunghe ed i dettagli si fanno netti e marcati.
Quello che è scaturito dalla passeggiata ve lo lascio commentare con calma come sempre attraverso l’Archivio Fotografico nella:
Programmate una gita in Gelana e fateci vedere come la raccontate per immagini.