Tempismo perfetto
Editoriale Valtaro
Questa settimana sia i giornali che le emittenti della provincia di Parma si sono interessati del fenomeno acqua.
Risorse idriche e sfruttamento di esse da parte della popolazione e delle Società che ne creano un profitto.
Sicuramente, da sottolineare, la differenza dei due scopi ma legati tra di loro da un filo comune: l’ambiente.
Gli interessi di entrambe le parti hanno trovato un accordo, sancito con tanto di firme e cerimonia pubblica alcuni giorni fa. A seguire un dibattito aperto al pubblico.
Ma dico io, che tempismo!
L’acqua è un bene comune.
Bisogno primario di tutti.
A questo uso e a questa disponibilità ci si affiancano scopi lucrativi non indifferenti: solo nella valtaro esistono due stabilimenti di Norda S.p.A. che nello stabilimento di Masanti, frazione di Bedonia (PR), vedono passare 1.000.000 di litri di acqua al giorno (fonte Norda S.p.A.).
Dei primi giorni di questa settimana è l’accordo sottoscritto fra istituzioni e la stessa società per la “tutela dell’acqua”.
Ma è davvero così?
Seduti al tavolo, il Sindaco di Bedonia Sergio Squeri, l’Assessore provinciale Giancarlo Castellani, l’Assessore della Comunità Montana Alessandro Cardinali e Carlo Pessina di Norda S.p.A hanno raggiunto un accordo che soddisfa tutte le parti.
Quest’ultimo ha affermato che grazie a questa firma potrà continuare l’impegno di salvaguardia e di sviluppo del territorio con un’utilizzazione dell’acqua senza sprechi e razionale di sicuro interesse collettivo.
E certo, più acqua viene persa dopo la captazione e meno se ne imbottiglia.
Ma quali sono i costi di una concessione per lo sfruttamento dell’acqua dalle nostre montagne?
Non ci è dato sapere quali sono i punti sottoscritti ne gli impegni che si prendono le parti nel tempo e quindi non sappiamo se, oltre al pagamento dello sfruttamento economico del nostro bene aqua, la società si impegna, magari anche, nel sistemare l’impianto idrico locale, le sorgenti, gli invasi o qualcos’altro oltre a quello che serve a fare profitti.
Non sappiamo quanta percentuale di acqua viene persa dalla nostra rete idrica per le, chiaramente immancabili, perdite che possono arrivare ben oltre al 50% auspicato dalle Istituzioni.
Grazie ad uno studio idrogeologico del Monte Pelpi, fatto da Gamma-Progettazioni Territorio S.r.l. (già contattata per una stima idrogeologica per il caso della captazione bedoniese in loc. Bozzi), e allegato al protocollo, possiamo forse avere una stima della quantità (e qualità) delle acque del Monte Pelpi.
Dati che però non sono stati ne comunicati ne paragonati ad altri studi.
Nel file allegato, fornito dalla sezione di Parma di Legambiente, vediamo come già da gennaio fossero emersi dei punti riguardanti l’uso e lo sfruttamento dell’acqua nelle nostre (ma non solo) zone.
Anche per questo, venerdì 16 marzo, s’è tenuto un incontro proprio sull’acqua.
Moderatore della serata il giornalista locale Pierluigi Previ che, alla presenza del Senatore Luca Marcora (che in valtaro ha una vasta azienda agricola), l’Assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani, il Sindaco di Bedonia Sergio Squeri, il coordinatore del Comitato per la tutela dell’acqua di Masanti-Scopolo Pierluigi Mori e Fabio Faccini di Legambiente, ha analizzato i vari aspetti anche di questo accordo.
Tempismo perfetto, come dice il titolo di questo editoriale, visto che prima si firma l’accordo e poi si tiene un incontro pubblico sullo stesso tema.
Mi sembra che prima si apra il recinto e poi ci si consulti sul come impedire che i buoi escano.
Meditate.
Meditiamo.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.