Carissimo Mauro,
sento il bisogno di precisare alcuni pensieri che, penso a ragione, potrei definire “voci da bar” circolati in ambienti a me vicini e riferiti da persone che hanno guadagnato, nel tempo, la mia fiducia e che non avrebbero nessun giovamento, ne interesse, dallo screditare ne me ma tanto meno te.
Ecco il perchè di una lettera aperta per assodare i fatti e chiarire le posizioni.
Permettimi di fare un prologo più ad uso delle altre persone che leggeranno che nostro.
In quella che è la mia passione ed il tuo lavoro ho notato delle convergenti linee di pensiero.
Penso al fatto che vada fatta informazione (turistica) a favore delle nostre belle zone, vadano avvicinate le persone distanti, si debba cercare di fare gruppo.
Questo sito, così come il tuo sito principale, seppur in modi differenti, scopi differenti, target differenti, ne sono un esempio (e altri ce ne sono).
La tua esperienza lavorativa sul campo ti porta ad essere un esperto nella nostra valle di tecnologie e del mondo/linguaggio legato al web.
Anche per questo, in un tuo messaggio sul forum, mi ha fatto piacere leggere frasi del tipo: “…per me é naturale pensare ad AmiciAmici come un gruppo di persone che conosce bene il valore e le regole del web…” oppure “…MAI E POI MAI ho potuto notare un comportamento scorretto da parte vostra, nei confronti dei diritti d’autore di altri mezzi di comunicazione web.” (scritte QUI).
Non ultima la tua dichiarazione sul fatto che WordPress (utilizzato per questo sito da circa un anno così come per uno dei tuoi ultimi lavori quartieresanrocco.it, seppur in versioni differenti e a tal proposito segnalo che sul mio FireFox i link in alto non funzionano ora i link funzionano…maledetti permalink eheheeh) sia una struttura solida e sicura, adatta al veicolare contenuti multimediali oltre al testo, l’ho preso, in qualche modo, come una conferma del buon lavoro fatto (e della buona scelta quantomeno).
A tal proposito è doveroso specificare come il tuo lavoro professionale non sia paragonabile al mio amatoriale sia nel trattare determinati argomenti, piuttosto che no, sia nell’esposizione.
E’ chiaro che spendendo soldi di tasca mia e non avendo ne sponsor ne sovvenzioni non devo rendere conto a nessuno di una mia mancata presenza ad una determinata manifestazione, ad esempio.
Per questa e altre cose, il tuo lavoro è molto più complicato e oneroso del mio hobby.
Ad uso dei non addetti ai lavori, per dimostrare il diverso approccio al web che dimostriamo tengo a presentare e sottolineare come, quasi maniacalmente, il mio codice (le pagine del mio sito) tenda a rispecchiare/rispettare le linee guida indicate dal World Wide Web Consortium, il cui presidente e fondatore è quel Tim Berners Lee che il WWW l’ha inventato (ecco i suoi compiti). Sempre, nel fare un sito web, mi accanisco nel cercare di ottenere il mitico traguardo di ZERO ERRORI. Operazione che sono riuscito ad ottenere sia nel sito che nel forum e che vedo, a volte disattesa in altri siti (es. 165 errori su valtaro.it e 24 su quartieresanrocco.it che ha basi uguali ad amiciamici.com).
Da professionista del web mi consiglieresti di cambiare strada, trovando ininfluente il rispetto delle regole (magari anche quelle di accessibilità dalle quali il decreto attuativo della Legge Stanca ha preso le basi) proposte dal W3C?
Ma, oltre alle domande tecniche a cui ognuno può dare risposta personale, il motivo di questa lettera è altro.
Le voci, appunto, che ti attribuiscono un pensiero ben lontano da quello espresso su queste pagine alcuni mesi fa sulla legalità di alcune parti di AmiciAmici.com.
Per prima cosa, essendo convinto che le voci siano infondate, che nel sito non esistano violazioni a leggi o regolamenti (quantomeno italiani) ed in ultimo che non mi debba nascondere o sottrarre da un argomento delicato come questo, posso azzardare e chiarire alcuni punti che una persona poco attenta e, soprattutto poco competente (ed è maggiormente per questo che ritengo te all’oscuro di tutto), può male interpretare.
La prima, forse più discutibile segnalazione che potrei ricevere, riguarda la mancanza di una registrazione al Tribunale di Parma come Testata Giornalistica. Questa è una assurdità complessa da spiegare ma ben riassunta QUI e su questo articolo di Punto-Informatico. Nella sostanza l’errore interpretativo della Legge deriva da un poco chiaro uso di parole che, nel web, possono dire tutto e nulla. In buona sostanza esistono migliaia di siti, blog, forum italiani paragonabili (anche come cadenza degli articoli) ad amiciamici.com e non per questo tutti devono essere testata giornalistica. Altro errore è pensare che non essendoci un responsabile iscritto all’Albo dei Giornalisti, questo sito, non abbia un responsabile che ne possa controllare gli articoli, i commenti e ne rimuova i contenuti inopportuni.
Questa persona sta scrivendo ora.
Il realizzare un file PDF (creato e aggiornato in automatico ad ogni click sul link) liberamente scaricabile con gli ultimi articoli, così come fatto dal sito BeppeGrillo.it (NON Testata Giornalistica, a cui mi sono ispirato), è solo una comodità e un’occasione per far conoscere quanto scriviamo anche a chi non può rimanere connesso a lungo o, se stampato e distribuito (a Genova lo fanno con il Magazine di Grillo in molte copie a settimana GRATIS), per chi non ci conosce nemmeno. Illegale? Figuriamoci! Sarebbero illegali le brochures e i cataloghi di molte aziende, anch’essi in PDF.
Altro punto che può creare fraintendimenti è il podcast che è nel famigerato formato MP3.
Molti lo associano al male questo acronimo famoso. Nulla di più sbagliato. Scaricare MP3 è legale e comodo. Diventa reato se si scarica materiale coperto da copyright di cui non si è ottenuto il consenso all’utilizzo (sui CD musicali vi è il Bollino SIAE che vi ricorda l’uso che potete farne, spesso solo personale e assolutamente non la copia, spesso solo pagando il CD si acquistano questi diritti). Il podcast è materiale prodotto da AmiciAmici.com (dal Golu e da Me per essere precisi e siamo ancora noi a realizzarlo), viene rilasciato sotto licenza Creative Commons che ci garantisce il diritto d’autore su ogni mp3 ma ne liberalizza l’uso e la diffusione (come noi lo fanno anche gli artisti che passiamo). In buona sostanza ci sono artisti che dicono: “voi potete passare una nostra canzone nel podcast basta che dite che l’abbiamo fatta noi e che la rilasciate con la stesse condizioni libere“.
Scaricarla, ascoltarla, farla ascoltare, masterizzarla e metterla, ad esempio, su Emule è consentito e anzi incoraggiato (esistono libri, musica, video sotto la stessa licenza che possiamo usare e scambiarci liberamente. Un elenco è QUI).
Altre cose non mi vengono in mente ma, se fosse il caso le posso trattare e discutere.
Tornando a noi, come ti ripeto non credo al fatto che tu, Mauro, possa magari approfittare della tua posizione di docente nei corsi per sostenere tali baggianate di fronte ad una persona che potrebbe anche non saperne niente del mondo internet e prendere per oro colato tali castronerie.
Non vedo per altro un sistema migliore di questa lettera aperta per consentirti di dire la tua, chiarire semmai il tuo pensiero, e mettere una volta per tutte a tacere queste voci malevoli, ritengo, per entrambi.
Grazie dell’attenzione e scusa per la lunghezza e le inutili, per te ma forse meno per altri, precisazioni.
P.s.: la o le repliche eventuali possono trovare posto nei commenti o in questo apposito post nel Forum.
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MaDe, va bene essere impegnati, ma avrei detto che almeno nel fine settimana avresti trovato il tempo di rispondere (com’è il detto…rispondere è…). In fin dei conti si tratta di scrivere un: “Si sono miei pensieri” o “come credi è chiaramente una cosa inventata”, tempo stimato per farlo dai 20 ai 40 secondi tutto compreso (con una linea medio/lenta). Può anche essere che ci voglia può tempo per argomentare completamente e allora, forse, un paio di settimane sono necessarie.